«Stiamo subendo soprusi da parte dell’ufficio di assistenza sociale del Comune di Piano di Sorrento». La denuncia arriva dal signor Gaetano, 58 anni, padre di una donna di 30 anni. «Mia figlia – racconta – da due anni è divisa consensualmente dal marito, con tanto di affidamento della bambina che a gennaio compirà tre anni. Dopo mesi di silenzio e lontananza, durante i quali l’ex marito non si era fatto sentire, si sono presentati a casa vigili e assistenti sociali che noi abbiamo accolto tranquillamente senza fare problemi». Dopo la “visita”, il giudice ha stabilito che il padre (32enne, ufficialmente studente iscritto ad un corso di laurea in Infermieristica) potesse incontrare la bambina un’ora a settimana in presenza dalla madre. «È sempre stato ben accolto – spiega il signor Gaetano – ma l’assistente sociale redigeva a suo piacimento relazioni sugli incontri. Poi, questa persona ha iniziato ad inviare lettere quasi minatorie, per questo motivo a dicembre 2009 l’abbiamo denunciata». Dopo la prima denuncia, sono stati sospesi gli incontri con il padre. La posizione dell’assistente sociale A.C. (queste le iniziali) era stata archiviata poiché la persona non era stata identificata. «Ma ora, dopo un anno – aggiunge il 58enne – si fanno vivi l’ex marito di mia figlia e l’assistente sociale, imponendo che lui prenda la bambina fuori dalle mura domestiche un giorno a settimana per 4 ore. La piccola non è abituata, per questo abbiamo nuovamente denunciato l’assistente sociale. Secondo noi questi sono veri e propri abusi di potere. Non abbiamo nulla in contrario, la bambina deve vedere il padre, ma vengano rispettate le leggi. La bambina non deve assolutamente essere vittima di questa situazione». Il signor Gaetano fa un appello al Comune di Piano di Sorrento: «Il sindaco sa che questa assistente sociale si comporta in questo modo? Controlli meglio, perché questa per noi è davvero una storia assurda, un forte disagio che viviamo ormai da oltre un anno». A difendere Gaetano, la figlia 30enne e la nipotina, c’è lo sportello legale gratuito dell’avvocato Luigi Alfano. «Abbiamo sporto di nuovo denuncia-querela contro l’assistente sociale – spiega l’avvocato Alfano – perché vogliamo acquisire rapporti e verificare gli eventuali profili penali tenuti. In questo momento, i miei assistiti stanno vivendo un disagio psico-fisico notevole, un vero e proprio calvario che, spero, possa avere presto una fine. Ora – conclude il legale – la cosa più importante è salvaguardare la minore».