Allarme per gli Scavi di Pompei: organizzazione interna allo sbando

Brutta sorpresa per i visitatori degli scavi di Pompei. A dare la notizia, è Antonio Papa, segretario locale della CISL : “Durante la settimana di ferragosto verranno chiuse altre due Domus in aggiunta a quelle che in precedenza erano già state chiuse, per motivi di mancanza di personale”. La mancanza di personale è da rintracciare nella cattiva organizzazione di tutto l’apparato del sito. Il numero di custodi non è sufficiente, e molti non sono qualificati a svolgere tutte le mansioni necessarie. Le conseguenza sono evidentissime: non si riesce a garantire la sicurezza del sito, non si dà la possibilità alle migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo di visitare completamente le aree accessibili degli scavi di Pompei. Come se non bastasse, vista la mancanza molto più seria di custodi nel sito archeologico di Boscoreale in questi giorni parte del personale appartenente al sito pompeiano è stato distaccato a Boscoreale. Da quello che risulta dalle ordinanze, durante la settimana di ferragosto, sembra che a Pompei ci sarà l’esiguo numero di venti custodi per il turno antimeridiano e di ventiquattro per il turno pomeridiano. Insomma un numero che è insufficiente rispetto ai parametri previsti per assicurare un normale ed esatto svolgimento dei pubblici servizi. Secondo Papa il distacco di custodi da Pompei a Boscoreale è del tutto inopportuno. Infatti il segretario ha evidenziato che il motivo per cui si è creata questa improponibile situazione è il fatto che non tutti i custodi hanno fra di loro gli stessi carichi di lavoro. Perciò sembra che la soluzione migliore sia il dare un uguale mole di lavoro indipendentemente dal sito di cui si occupano nell’area vesuviana.  Basta guardare le cifre per renderci conto che tra il sito di Pompei e quello di Boscoreale c’è una sproporzione che ben ci fa capire la contraddittorietà del provvedimento temporaneo di trasferimento. Infatti Pompei ha una superficie di circa 782000 metri quadrati,150 edifici,un’affluenza turistica mensile di circa 292000 persone,con un incasso di più di due milioni di euro. Invece nel sito di Boscoreale la superficie è di 9916 metri quadrati,con due ville da controllare,un’affluenza di un centinaio di persone al mese e con un incasso di neanche mille euro mensili. Insomma dei dati molto significativi. Tuttavia a mettere in allarme la sovrintendenza è un dato che è emerso in questi gironi in seguito ad un’indagine condotta dalla corte dei conti sullo stato di manutenzione dei siti archeologici italiani. Il dato ha espresso un decremento del numero dei visitatori del famoso sito dal 2007 ad oggi in quanto c’è stata una diminuzione della vendita dei biglietti che ha portato ad un assottigliamento del bilancio del sito  di circa 4 milioni di euro.

ANIELLO DANILO MEMOLI

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