Oltre la perdita di prestigio che la figura del docente ha patito negli ultimi decenni, c’è anche il motivo economico. Il Mef ha rilevato che nel 2012 il personale della scuola ha percepito neanche 30mila euro. Lo dice il ‘Conto annuale’ realizzato dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato. 790 euro in meno dell’anno precedente. Sicuramente meno dei dipendenti dei ministeri, delle regioni e delle autonomie locali. Le forze dell’ordine percepiscono circa 10mila euro annui in più. Rispetto ai lavoratori in forza alla presidenza del Consiglio del ministri, il gap sale a 20mila euro. E a confronto con chi ha intrapreso la ‘carriera penitenziaria’ diventa di 50mila euro. Per non parlare dei magistrati, che, forti della sentenza n. 223/2012 che ha sancito, solo per loro, la non applicazione del blocco degli scatti stipendiali per la loro categoria, viaggiano su parametri completamente diversi portando a casa ogni anno oltre 140mila euro.
E la Carrozza dice che gli scatti di anzianità al personale della scuola “hanno fatto il loro tempo” quindi vanno tagliati. Inutile dire che nella scuola ci sono i dipendenti meno pagati di tutta la Pubblica Amministrazione. Come se non bastasse, il personale della scuola è quello che, sempre nel 2012, è stato maggiormente penalizzato dalla variazione stipendiale rispetto all’anno precedente: con un -2,6%, pari appunto a 790 euro sottratti, i contabili dello Stato hanno rilevato il peggior andamento annuo della PA. Bloccare gli scatti, che per il personale della scuola è l’unico avanzamento di carriera, vuol dire ridurre ulteriormente il potere di acquisto di un docente o un Ata della scuola. Si condanna un milione di dipendenti allo svolgimento di una professione in cambio di buste paga non più paragonabili ad una società avanzata e moderna. Non dimentichiamo che già oggi a fine carriera i nostri docenti percepiscono quasi 10mila euro in meno rispetto ai colleghi dell’area Ocde
E anche sul lungo periodo, per il personale della scuola le cose non vanno meglio: nel periodo 2007-2012, pur incrementando la media stipendiale dell’11,4%, questa rimane sempre inferiore al tasso d’inflazione che nello stesso periodo è cresciuto dell’11,9%. Considerando che “il tasso di inflazione medio annuo per il 2012 è stato pari al 3,0%” (dati Istat) e che nello stesso periodo “in termini di potere d’acquisto la caduta è stata di ben 4,9 punti, il picco più alto dall’inizio delle crisi”, non è un’esagerazione dire che gli stipendi dei nostri insegnanti e del personale non docente sono invece destinati ad avvicinarsi sempre più alla soglia di povertà.
Stipendi e incrementi stipendiali dei dipendenti della PA a confronto:
Stipendi dipendenti della PA | 2012 | Variazione % rispetto 2007* | Variazione % rispetto 2011* |
Scuola | 29.548 | 11,4 | -2,6 |
Vigili del fuoco | 31.421 | 12,1 | -2,2 |
Regioni a statuto speciale | 35.446 | 12,5 | 3,5 |
Carriere prefettizie | 92.660 | 17,3 | 3 |
Magistratura | 141.746 | 17,9 | 8 |
* Percentuali di aumento delle retribuzioni medie pro-capite di regime relative al personale pubblico per il periodo 2007-2012
Fonte: Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (dicembre 2013)
Stefano Cavallini
Presidente Regionale Anief Campania