I medici del San Leonardo le diagnosticano un torcicollo ad una bambina di 4 anni ma ha un tumore al cervello, il caso viene denunciato al ministero della Salute. La testa inclinata verso destra, difficoltà nei movimenti al bracco destro, anomalie allo sguardo, agli occhi. E’ così che Sara (nome di fantasia), bambina di 4 anni figlia di una coppia di Scafati, arriva al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare.
L’arrivo al San Leonardo. E’ una tarda serata dello scorso mese di gennaio, i genitori da Scafati notato la stranezza nella posizione della testa e la portano di corsa al nosocomio di Castellammare. Qui i medici liquidano la pratica come una “contrattura al collo” e prescrivono un’antinfiammatorio da prendere per via orale. Un banale torcicollo insomma per i camici bianchi. Una diagnosi che insospettisce i genitori della piccola Sara. Il papà, carabiniere in servizio a Pozzuoli, non ci sta e insieme alla moglie chiede ulteriori spiegazioni sulla strano sguardo di sua figlia. Ma i medici li tranquillizzano e li mandano via con la prescrizione. Può un semplice torcicollo provocare sintomi così allarmanti? E’ quello che si chiedono tra di loro i genitori di Sara, e così decidono di rivolgersi a un’altra struttura.
La diagnosi giusta al Santo Bono. Circa un’ora e mezza dopo le dimissioni dal San Leonardo Sara viene visitata dai medici dell’ospedale Santo Bono di Napoli. Qui i medici decidono di approfondire, e dopo la prima visita ricoverano la piccola di 4 anni. Ed il giorno seguente, dopo analisi e tac, arriva la diagnosi giusta: un tumore al cervello, tecnicamente una “neoplasia di alto grado a livello talamico”. Così entra in azione l’equipe del reparto di neurochirurgia dell’ospedale napoletano, la piccola Sara viene prima sottoposta ad un delicatissimo intervento e poi trasferita all’ospedale Pausillipon per le chemioterapie. “Devo ringraziare i medici e il personale del Santo Bono che hanno capito subito cosa aveva mia figlia, se fossimo rimasti con la prima diagnosi sarebbe potuto succedere di tutto senza avere la possibilità di poter far niente – ha detto la mamma della piccola Sara – Se avessimo tardato le conseguenze sarebbero potute essere gravi, ci hanno spiegato i medici del Santo Bono per cui voglio sottolineare la professionalità e l’umanità dimostrata. Stessi ringraziamento vanno ai colleghi di mio marito e all’Arma dei carabinieri che ci hanno sostenuto e non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto”.
Il trasferimento al Gaslini di Genova. Purtroppo per la piccola bimba le chemio terapie non funzionano, anzi stanno producendo effetti contrari. Per rimettere in carreggiata Sara occorre la radioterapia, una tecnica non disponibile in provincia di Napoli. Così i medici napoletani consigliano alla coppia di Scafati di rivolgersi ai colleghi dell’ospedale Gaslini di Genova. Qui Sara arriva nello scorso mese di aprile, le cure danno i loro effetti giorno per giorno, la piccola migliora e inizia a stare bene, seppur provata dalle cure ritrova il sorriso. Anche per i genitori di Scafati a Genova, grazie agli specialisti e alle loro cure, ritrovano la speranza di sconfiggere la malattia.
L’esposto al ministero. A giugno parte il primo esposto alla direzione generale del Ministero della Salute, la denuncia parte grazie al supporto del legale genovese Tomaso Grego. L’avvocato scrive al dicastero e all’Asl Na 3 Sud di competenza. “Lo scopo è evitare casi simili di negligenza, ora attendiamo risposte dopo la nostra relazione”, ha detto l’avvocato Grego. Intanto dall’Asl Na 3 Sud fanno sapere che “sarà fatto ogni passo per necessario per chiarire la vicenda”.
Raffaele Cava
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