Asili nido comunali: Salerno e Caserta tra le 10 città con le rette meno care d’Italia

219 euro al mese, con un +2,8% rispetto all’anno passato. Tanto costa mediamente in Campania mandare il proprio figlio all’asilo nido comunale, per una spesa che rimane comunque ben al di sotto della media nazionale (pari a 297€) e capace di collocare la Campania tra le regioni meno care, dietro Calabria (120€), Sicilia (198€) e Molise (208€). Inoltre, su base nazionale, tra le 10 città meno care, due sono campane: Salerno (194€) e Caserta (205€).

Caro rette: dura la vita per le giovani coppie, fra difficoltà nel far accedere i propri figli ad asili comunali, alti costi e disparità economiche anche all’interno della stessa regione: dove è presente il servizio a tempo pieno, si registra una differenza di ben 66€ tra il capoluogo di provincia più caro, Benevento (260€), e il meno caro, Salerno. Rispetto al 2007/08, nel 2008/09 le tariffe sono rimaste invariate in tutti i capoluoghi campani ad eccezione di Salerno (+14%). 

L’analisi, svolta dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, ha considerato una famiglia tipo di tre persone (genitori e figlio 0-3 anni) con reddito lordo annuo di 44.200€ e relativo Isee di 19.000€. I dati sulle rette sono elaborati a partire da fonti ufficiali (anni scolastici 2007/08 e 2008/09) delle Amministrazioni comunali interessate all’indagine (tutti i capoluoghi di provincia). Oggetto della ricerca sono state le rette applicate al servizio di asilo nido comunale per la frequenza a tempo pieno (in media, 9 ore al giorno) e, dove non presente, a tempo ridotto (in media, 6 ore al giorno), per cinque giorni a settimana. Napoli è l’unica città campana dove il servizio è unicamente a tempo ridotto.

Liste di attesa. In Campania, secondo la banca dati del Ministero dell’Interno sulla fiscalità locale aggiornata al 2007, ci sono 52 asili nido comunali per 2.213 posti disponibili. Il maggior numero di asili è presente in provincia di Napoli (33, con 1.450 posti), mentre la provincia di Caserta ne registra il numero minore (solo 2, con 98 posti). A fronte di 3.839 domande presentate, in Campania il 42% dei richiedenti rimane in lista di attesa, a fronte di una media nazionale del 25%.

Considerando unicamente i capoluoghi di provincia campani, Salerno presenta le liste di attesa più alte con il 54% di domande respinte, seguita da Napoli (47%) e Avellino (43%).

Il commento. “In tema di asili nido comunali” commenta Ferdinando Iavarone, segretario regionale di Cittadinanzattiva-Campania, “l’Italia sconta un ritardo strutturale ormai conclamato, espressione di una attenzione alle esigenze delle giovani coppie vera solo sulla carta. In questi anni, infatti, molti amministratori hanno parlato di tutela della famiglia e di asili nido solo in campagna elettorale e pochissimi hanno fatto qualcosa. Ci aspettiamo che con queste amministrative i candidati prendano impegni concreti e misurabili. Federalismo, d’altra parte, vuol dire soprattutto questo: prendersi impegni e mantenerli. E quello degli asili nido è un modo concreto e non retorico di prendersi cura delle famiglie e dei loro bisogni”.

Copertura potenziale del servizio. Facendo un confronto tra i posti disponibili e la potenziale utenza (numero di bambini in età 0-3 anni) in Campania la copertura potenziale del servizio è dell’1%, a fronte di una media in Italia del 5,8%. Anche per questo indicatore, la Campania è fanalino di coda (al pari della Calabria).

Occupazione femminile. In Campania, l’occupazione femminile si ferma al 26,9%, valore nettamente inferiore alla media nazionale (46,1%).

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