La proposta-provocazione, per opporsi in modo efficace contro la prevista apertura di un nuovo e più grande sversatoio all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, il consigliere indipendente Francesco D’Aquino l’ha lanciata nell’ultimo consiglio comunale tenutosi a Boscoreale: «La situazione diventa sempre più grave, questo territorio si sta trasformando in una immensa pattumiera per tale motivo ritengo indispensabile, se si ha come obiettivo la tutela degli interessi del paese, proporre azioni eclatanti di popolo tra cui anche la provocatoria decisione di disertare le urne quando tra poche settimane saremo chiamati a dare il consenso sulla futura guida regionale. E’ naturale che se le cose continueranno su questa china, discariche e non sviluppo sostenibile per il nostro ambiente, la mia funzione sarà svolta con disagio. Sfido chiunque a sentirsi orgoglioso di essere un consigliere del paese della monnezza». Dopo le ultime polemiche riguardanti le contestazioni al ministro Carfagna, l’assemblea cittadina ha ritrovato una parvenza di unitarietà nella ricerca di azioni condivise per ostacolare l’apertura della megadiscarica “Cava Vitello”, anche se di concreto non c’è niente. Ma, mentre comitati e movimenti civici premono, attraverso proposte fattive, per un piano di gestione dei rifiuti alternativo ispirato al modello “Rifiuti Zero”, la classe dirigente locale ancora si trastulla tra ipotesi senza capo né coda e promesse d’impegno. Eletto nelle fila del PD, oggi il consigliere D’Aquino sfrutta intelligentemente il suo ruolo di indipendente che gli permette di essere più libero nell’articolazione di percorsi tesi a difendere la dignità di una terra più volte umiliata. Lo stesso non esaurisce la sua proposta col non-voto ma accenna anche ad una critica della scena politica che “al momento è fortemente distratta in una campagna elettorale che non permette pause, lasciando campo aperto agli interessi forti che stanno massacrando il territorio vesuviano. Questo è il tempo in cui tutti devono fare la loro parte per difendere, riqualificandola radicalmente, l’area protetta del Parco ultima risorsa su cui ancora possiamo contare”.
Vincenzo Iandolo