Salvatore Vozza aveva chiesto unità per ricandidarsi: a mancare all’appello c’è solamente il suo vicesindaco, Nicola Corrado. Quattro le liste che lo sostengono in questa campagna elettorale: Partito Democratico, Italia dei Valori, Federazione delle Sinistre e Sinistra Ecologia e Libertà il suo partito. «Circa settecento candidati sono un’enormità, esprimo forte preoccupazione. Tutto ciò fa male alla città e alla stabilità delle istituzioni. Io ho mantenuto i miei impegni: avevo detto al massimo sei liste e ne ho quattro a sostenermi. Credo che sia una coalizione forte che può dare garanzie alla città. Il centrodestra, invece, è un centrosinistra camuffato. Non abbiamo detto si a tutti, anzi. Ripetere, per vincere, quanto fatto la tornata scorsa, sarebbe stato stupido. Io mi auguro che avremo un alto numero di cittadini a sostenerci, e non di consiglieri. Occorre una coalizione che dia una continuità e una accelerazione al cambiamento. A centrodestra hanno dato vita ad un trasformismo sconcertante. Credo che ci siano liste che non sanno neanche qual è il programma elettorale. Mi ha fatto male che chi ha lavorato con me punti ad una discontinuità politica e morale con me. Ma c’è una cosa che più di altre non mi spiego: Luigi Bobbio è il Re Mida della politica? Purifica quello che tocca e ciò che si inserisce nelle liste? Questa campagna elettorale dimostra che c’è una regia esterna fatta di interessi privati. Una delle prime promesse che faccio è che in caso di rielezione, dopo tre consigli comunali in cui manca il numero legale mi dimetterò. C’è bisogno di chiarezza e io do chiarezza fin da ora. Mi auguro, inoltre, che la Prefettura e il Ministero degli Interni renda noti gli atti della commissione d’accesso prima del voto, anche se avrei preferito prima delle candidature. Mi piacerebbe davvero una campagna elettorale che verta sui contenuti».