Giovedì sarà inaugurato Napoli Novecento

Giovedì 4 marzo, alle ore 18, Castel Sant’Elmo, inaugurazione Napoli Novecento, per un Museo in progress. Nato da un progetto di Nicola Spinosa, il Museo intende documentare, attraverso una selezione condotta con metodo storico-critico, quanto realizzato a Napoli nel corso del Novecento, entro i limiti cronologici indicati, nel campo della produzione artistica; in particolare, da quanti si applicarono, in quegli anni, soprattutto o quasi esclusivamente,  in pittura, scultura e in varie sperimentazioni grafiche. Così da costituire uno strumento indispensabile, ma in città fino a oggi del tutto assente o quasi, perché dell’ arte a Napoli nel secolo scorso possano essere adeguatamente evidenziati, come per altri aspetti e momenti della precedente vicenda artistica documentati in vari musei napoletani, ma non solo, tendenze e scelte, ruoli e incidenze, nel campo più vasto delle diverse esperienze condotte in altri ambiti culturali, sia locali che nazionali e internazionali. Per questo  nuovo  Museo sono state selezionate ed esposte oltre 150 opere realizzate da circa 90 artisti napoletani, ma con l’aggiunta anche di alcune presenze di artisti non napoletani, che con ruoli diversi furono attivi in città. La scelta degli artisti e delle opere è stata curata da Angela Tecce, direttrice del complesso di Castel azione dello stesso Nicola Spinosa, mentre la realizzazione del Museo si è resa possibile per il diretto coinvolgimento nel progetto della Regione Campania-Assessorato al Turismo e Assessorato ai Beni Culturali, con l’utilizzo dei fondi disponibili grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea. “Napoli Novecento” si articola attraverso un percorso cronologico suddiviso per sezioni: dalla documentazione della Secessione dei ventitré (1909) o del primo Futurismo a Napoli (1910-1914) al movimento dei Circumvisionisti e del secondo Futurismo (anni Venti-Trenta); dalle varie testimonianze su quanto si produsse tra le due guerre alle esperienze succedutesi nel secondo dopoguerra (1948-1958), dal Gruppo ‘Sud’ al cosiddetto Neorealismo, dal gruppo del M.A.C. all’Informale o al Gruppo ’58. Seguono le sezioni riservate agli anni Settanta, con particolare riferimento, ma non solo, alle Sperimentazioni Poetico-visive e all’attività dei gruppi legati alle esperienze condotte nel campo del sociale. Fino all’ultima sezione, dove è documentata l’attività di quanti, pur continuando a operare dopo l’80 sperimentando linguaggi diversi, si erano già affermati in città in quel decennio, prima che il terribile sisma del 23 novembre colpisse e segnasse nel profondo realtà e prospettive di Napoli e di altre aree meridionali.

Mario Carillo

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