“Adottare un corretto programma di proposta alimentare anche nei menù delle mense scolastiche”. E’ questo il messaggio lanciato ieri della Tavola Rotonda “Mangiar sano… per vivere sano”, organizzata dalla Lilt di Napoli presso l’Istituto Tecnico Industriale “Enrico Medi” di San Giorgio a Cremano. All’iniziativa, realizzata nell’ambito della Settimana Nazionale di Prevenzione Oncologica organizzata dalla sezione di Napoli della Lega Tumori, hanno preso parte il professor Adolfo Gallipoli D’Errico, il dottor Salvatore Amaro (Diabetologo), Vito Amendolara (Direttore Federazione Coldiretti – Napoli), Pasquale Coppola (Presidente della Coppola S.p.A.), Roberto Mabilia (Oncologo, Napoli), Annunziata Muto (Dirigente Scolastica “E. Medi”), Massimiliano Quintiliani (Direttore Comunicazione Scientifica – Gruppo SIRE) e Antonio Tallarico (Funzionario dell’Assessorato all’Agricoltura Regione Campania). “E’ a tavola – ha ricordato il professor Gallipoli – che può e deve cominciare un sano precorso di prevenzione e di contrasto all’insorgenza delle patologie. Dunque a scuola come in famiglia è possibile, adottando il variegato menù della dieta mediterranea e, dunque, a base dei prodotti tipici della filiera agroalimentare campana, fare molto per aiutare il proprio organismo a prevenire patologie cardiovascolari, metaboliche ed anche oncologiche. Ricordando che oltre il 35% dei tumori tra origine da uno stile alimentare errato”. “Il crollo del 20 % nei consumi familiari di questi prodotti, avvenuto negli ultimi cinque anni, con una tendenza all’abbandono dei principi della dieta mediterranea soprattutto nelle giovani generazioni, – è l’allarme lanciato da Vito Amendolara – sta mettendo a rischio la “forma” e la salute degli italiani. Quasi un terzo degli italiani è obeso o in soprappeso e pertanto i ragazzi di questa generazione, per la prima volta nella storia, rischiano di essere i primi a vivere ‘peggio’ dei propri genitori. Un ritorno e un rilancio della dieta mediterranea nelle nostre case, nelle mense scolastiche così come in quelle dei luoghi di lavoro, soprattutto in una regione che vanta il triste primato dei giovani in sovrappeso, appare dunque più che opportuno”.