Castellammare: in manette ras del clan Cesarano

Duro colpo al clan Cesarano. Ieri mattina è stato arrestato Nicola Esposito, 38 anni, pluripregiudicato conosciuto come “il mostro”, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, ritenuto elemento di spicco della cosca che opera tra la periferia di Castellammare di Stabia, Pompei e Torre Annunziata. Esposito è stato arrestato per violazione degli obblighi inerenti al regime di sorveglianza speciale, alla quale è costretto perché considerato uno degli estorsori del clan Cesarano, ed è stato denunciato anche per violazione della privacy ed abusivismo edilizio. Infatti, durante un normale controllo, i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, guidati dal capitano Giuseppe Mazzullo e dal tenente Andrea Minella, hanno scoperto che qualcosa non andava nel “look” della villetta di Esposito. Giunti nella zona di Ponte Persica, periferia stabiese dove è obbligato a risiedere il 38enne, i militari dell’arma hanno notato dei cambiamenti all’esterno della casa di quello che è considerato uno dei ras dei Cesarano. Infatti, intorno all’abitazione, da alcuni giorni era stata installata senza permessi una cancellata alta circa 3 metri, molto fitta, che impediva alle forze dell’ordine di entrare e, soprattutto, anche di guardare all’interno della villetta. Inoltre, dopo aver fatto costruire la cancellata esterna, “il mostro” aveva fatto installare anche un sofisticato sistema di videosorveglianza che riprendeva giorno e notte quanto accadeva all’interno e all’esterno della sua proprietà. Un vero e proprio bunker sicuro ed inespugnabile, al quale poteva accedere solo chi era già stato visto da Nicola Esposito, il quale riusciva a controllare anche il traffico pedonale e veicolare all’esterno della sua abitazione. Un controllo totale della “sua” zona, dunque, che però viola la privacy ma, evidentemente rendeva più sicuro il 38enne e più facile la sua opera. A questo punto, i carabinieri hanno effettuato l’accesso nell’abitazione e dichiarato in arresto Nicola Esposito che, di fatto, aveva impedito ai militari della compagnia stabiese il controllo di routine al quale doveva essere sottoposto. All’interno dell’abitazione, alcuni monitor “trasmettevano” in tempo reale quanto le dieci telecamere installate riuscivano a riprendere, giorno e notte. Un’usanza, quella della videosorveglianza, che molti boss della malavita dell’area stabiese hanno ormai adottato: sfruttando la tecnologia, non solo riescono a sapere in anticipo, senza bisogno di “sentinelle”, chi si sta avvicinando alla proprietà, ma possono anche gestire meglio le attività illecite, magari nascondendo armi e droga una volta accortisi dell’arrivo delle forze dell’ordine. Nicola Esposito, dunque, è stato dichiarato in arresto e trasferito immediatamente nelle celle di sicurezza, dove attende di sapere se potrà tornare ai domiciliari, oppure sarà costretto in carcere per la violazione agli obblighi della sorveglianza speciale. Per lui, adesso, ci sono  le aggravanti della violazione della privacy e dell’abusivismo edilizio. Nel frattempo, il 38enne dovrà provvedere allo smantellamento delle barriere alte tre metri installate all’esterno della sua proprietà, mentre i carabinieri hanno sequestro il complesso impianto di videosorveglianza che è stato scoperto in casa.

Dario Sautto

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