Discarica di Terzigno, continua la protesta. Scala al presidio all’ex Sari

A Terzigno continua la protesta dei cittadini che chiedono l’immediata bonifica della zona, la chiusura della discarica ex Sari e che non si proceda nelle prossime settimane all’apertura del secondo invaso nella cava Vitiello. Ieri sera, 18 marzo, i manifestati hanno dato vita a un presidio davanti all’ex Sari. Insieme a loro il Consigliere regionale Tonino Scala, capogruppo di Sinistra Ecologia Liberta, candidato alle prossime elezioni. “A quanto pare l’azione sia del Commissariato straordinario per l’Emergenza rifiuti che del Governo sembra aver un unico intento, che non era certo quello di risolvere la questione “emergenza rifiuti in Campania, a giudicare da quello che sta succedendo in questi giorni,  ma quello di trasformare il versante sudorientale del Vesuvio in una immensa discarica”. Ha dichiarato Tonino Scala. “Da circa un anno, a Terzigno, sulle pendici del Vesuvio, il vulcano più famoso del pianeta (viene visitato da circa due milioni di turisti l’anno!), in pieno Parco Nazionale, Riserva mondiale Unesco, Zona di protezione speciale dell’Unione europea, è attiva una discarica di rifiuti solidi urbani – ha continuato il consigliere – è inutile ribadire quali e quante gravi ripercussioni questo abbia sull’economia dell’area vesuviana. Come se non bastasse si vuole utilizzare anche la cava Vitiello come discarica. Tutto questo è improponibile”. “Sono stato e sarò a fianco dei cittadini dell’area per impedire che questo scempio venga perpetrato. E siccome per il Ministro Carfagna – spiega il capogruppo – quanti protestano per salvaguardare il proprio territorio e i propri diritti, devono essere iscritti nell’elenco dei facinorosi, metta anche me in quell’elenco, perché sono fermamente intenzionato a impedire con tutte le azioni che posso mettere in campo, per quanto di mia competenza, che il territorio campano continui a essere devastato da discariche, che non hanno mai risolto il problema emergenza rifiuti per il passato, e non lo risolveranno nemmeno per il futuro. Così come non lo hanno risolto fino ad oggi i proclami e i decreti governativi. Solo fumo negli occhi e la prova sta sotto gli occhi di tutti. Nei prossimi giorni – annuncia Scala – a supporto delle proteste dei cittadini, presenterò alla stampa un dossier sulle vicende che hanno accompagnato la decisone scellerata di individuare in Pieno Parco Nazionale del Vesuvio ben due discariche”.

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