Si è conclusa lo scorso venerdì la selezione per la copertura di quattro figure professionali da assumere al comune di Cercola nel settore tecnico, amministrativo, finanziario ed informatico.
La conclusione dei concorsi però non ha messo fine alle tante polemiche da parte dell’opposizione sorte agli inizi delle selezioni per la partecipazione a concorrere per un posto di Istruttore Amministrativo del figlio del Primo Cittadino di Cercola. L’esito dell’ultima prova ha, anzi, scaturito una bufera nella cittadina cercolese: è proprio il figlio del Sindaco, Gennaro Tammaro, 31 anni, laureato in Scienze Politiche, ad aggiudicarsi infatti il ruolo di Istruttore Amministrativo dell’Ente. Al concorso, bandito nel mese di giugno, avevano preso parte 450 candidati, dei quali solo due, Gennaro Tammaro, appunto, e Domenico Corfeo, diplomato in ragioneria, hanno avuto accesso alla prova orale.
Quest’ultima, consistente in una verifica di informatica, inglese e di teoria amministrativa, è terminata con la votazione di 22,5/30 per entrambi i concorrenti, ma la laurea ed il punteggio maggiore nelle prove precedenti hanno favorito Tammaro. Immediata la reazione dell’opposizione, che, con manifesti di protesta si ribella al nepotismo del sindaco, annunciando una manifestazione di piazza. In realtà le accuse della minoranza non mettono in discussione la regolarità dell’espletamento dei concorsi ma si riferiscono solamente ad una “questione morale”, vale a dire che Gennaro Tammaro, secondo il punto di vista dei consiglieri di centro sinistra, non avrebbe dovuto presentarsi per concorrere ad un posto di lavoro nel comune di cui suo padre è Sindaco. “Ritengo di non aver calpestato la morale di nessuno risponde Pasquale Tammaro mio figlio ha gli stessi diritti di qualsiasi altro cittadino, non capisco perché doveva essere preclusa l’opportu-nità di partecipare ad un concorso ad un giovane disoccupato che ha capacità e volontà”. Il nostro è uno Stato di diritto, pertanto non si può discriminare un cittadino perché ha la “colpa” di essere “figlio di”, altro che questione morale. “Tutti i concorrenti sono stati messi nelle stesse condizioni prosegue la fascia tricolore nessuno vietava loro di andare avanti nelle prove.
Nei concorsi pubblici la Costituzione recita che i più bravi devono andare avanti: questa è la dimostrazione che la nostra Legge fondamentale funziona. C’è da sottolineare, inoltre, che per le fasi di selezione, ci siamo affidati alla Ripam Formez, un’agenzia esterna specializzata per il reclutamento e la formazione nella Pubblica Amministrazione, ed i componenti della commissione sono stati scelti direttamente dall’Agenzia dei Segretari Comunale, restando il Comune estraneo all’iter selettivo”.
“La realtà è che bisognerebbe dare rilievo al fatto che dopo dieci anni di immobilismo siamo riusciti a bandire dei concorsi per quattro posti di lavoro. L’assun-zione di nuovi dipendenti permetterà di far fronte alla carenza di personale e di rendere la macchina comunale più efficace ed efficiente, con un conseguente miglioramento quantitativo e qualitativo dei servizi per il cittadino”.
