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Abbattimenti: le associazioni scrivono a Berlusconi

Una lettera a Berlusconi per scongiurare gli abbattimenti e per fermare le ruspe già prima delle elezioni. A scriverla è il presidente dell’associazione “Amici del Territorio” di Santa Maria la Carità, Domenico Elefante, che ha inviato una missiva al Presidente del Consiglio. Gli abbattimenti, la sospensione degli stessi e la ricerca di una soluzione prima delle elezioni dei prossimi 28 e 29 marzo, sono gli argomenti al centro della lettera di Elefante, che scrive anche a nome delle altre numerosissime associazioni e dei tanti comitati nati nell’arco degli ultimi dodici mesi. «Quello degli abbattimenti è un vero dramma per tante famiglie – spiega Elefante a Berlusconi – che, solo per necessità ma anche per la responsabilità di assicurare un tetto sicuro alla loro famiglia, hanno costruito abusivamente. In tanti hanno presentato anche domanda del terzo condono, ma non hanno potuto beneficiarne perché ricadenti in area sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici». Per Domenico Elefante «purtroppo il caso degli abbattimenti, scatenatosi in aree già depresse, sta causando enormi disagi sociali con serie ripercussioni economiche e forti tensioni anche di ordine pubblico». E le tensioni potrebbero trascinarsi fino alle elezioni. Infatti, il ministro Mara Carfagna «ci ha assicurato di averLa già investito della questione e se la PDL vincerà le elezioni in Campania non verrà abbattuto neanche un pilastro o un balcone» ma in tanti, se «non sarà trovata una soluzione prima minacciano di non andare al voto». Quindi, Elefante pensa «che non sia possibile aspettare il risultato elettorale per scongiurare ulteriori vittime». Associazioni e comitati sono nati praticamente ovunque ad Afragola, Boscoreale, Boscotrecase, Casola di Napoli, Casoria, Castellammare di Stabia, Cava Dei Tirreni, Giugliano, Gragnano, Ischia, Lettere, Massalubrense, Pimonte, Pompei, Procida, Pianura, Sant’Antonio Abate, Santa Maria la Carità, Soccavo, Sorrento, Terzigno, Torre Annunziata, Torre Del Greco, Vico Equense. E tutti cercano nelle istituzioni una risposta adeguata al problema: ci aveva provato il senatore Sarro, presentando un emendamento al Milleproroghe, bocciato però in Parlamento. Così, la Procura Generale della Repubblica di Napoli sta procedendo, di seguito a sentenze passate in giudicato, ad abbattere le case. Le ruspe avanzano, si avvicinano le elezioni e i cittadini sono sempre più stanchi.

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