L’assessore Valitutti: “Bobbio non conosce gli Scavi di Stabia”

“Ancora un volta Bobbio dimostra di non conoscere Castellammare, e in più questa volta ignora anche gli atti del governo Berlusconi che tante passerelle sta regalando agli stabiesi in questi giorni: il Commissario di governo per l’area archeologica di Pompei cesserà di esistere il 30 giugno prossimo”. Gianpaolo Valituti, assessore alla Cultura della giunta Vozza, risponde così alle dichiarazioni del candidato Bobbio sull’area archeologica di Varano. “Inoltre Bobbio non sa che l’Accordo di Programma Quadro sugli scavi di Stabiae e sull’intero patrimonio archeologico regionale già esiste, risale al 2001, e fu firmato dal Ministro Melandri e dal presidente Bassolino. Il Codice dei beni culturali è chiaro: spetta a Regioni, Province e Comuni, assieme al Ministero  per i beni e le attività culturali, la valorizzazione degli scavi di Stabiae. E su questa regia pubblica per l’archeologia stabiana continueremo a lavorare, ricercando la collaborazione con i privati, ma senza rinunciare al ruolo guida nel processo di rilancio degli scavi di Stabiae”. L’assessore Valitutti spiega inoltre quali iniziative la giunta Vozza ha messo in campo per rilanciare l’archeologia stabiana. “Nel Documento di Orientamento strategico abbiamo delineato chiaramente il percorso per riconnettere l’area di Varano al resto della città, creando un’area di accesso agli scavi di Stabiae nella zona del poligono di tiro, dove tra l’altro si apre anche la Grotta di San Biagio. Con i comuni della’area vesuviana, con Pompei, Ercolano e Lettere abbiamo elaborato e presentato alla Regione Campania il Piano di valorizzazione strategica dei beni culturali della costa vesuviana, che prevede: un sistema di trasporti integrati dedicato ai siti e ai musei archeologici; un piano di comunicazione; un sistema di videosorveglianza per  tutelare scavi e monumenti; la messa in rete degli scavi di Stabiae con  Pompei, Ercolano, Oplontis e Boscoreale. Con l’apertura del Museo archeologico a Quisisana, rafforzeremo l’offerta del turismo culturale, creando un binomio fortissimo tra scavi e reggia. Quanto alla Fondazione Ras, che ha sempre ignorato il Comune in questi anni, pensiamo costituisca una risorsa che può essere chiamata a svolgere la propria parte, assieme ai tanti prestigiosi istituti archeologici e alle università che si occupano di archeologia, all’interno di un grande progetto internazionale per il rilancio degli scavi di Stabiae. Vogliamo che Stabiae sia inserita nell’elenco dei siti patrimonio Unesco, dal quale fu esclusa ingiustamente nel 1997 per un’errata considerazione di alcuni funzionari ministeriali dell’epoca. Assieme alla Direzione regionale per i beni cultuali della Campania e alla Soprintendenza archeologica di Napoli- Pompei stiamo attuando un lavoro serio di studio e di programmazione per la valorizzazione di Stabiae, al quale continueremo a lavorare dopo le elezioni comunali che porteranno alla riconferma del nostro sindaco Salvatore Vozza”.

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