Addio play-off. In pochi, a dirla tutta, ci credevano ancora. Allo stato, neanche quei pochi ormai ci credono più. Ed ora aumenta improvvisamente anche il rischio retrocessione. A cambiare tutto è stato l’ultimo turno del campionato di Legadue, valevole per la nona giornata del turno di ritorno. Il team scafatese si è complicato pericolosamente la vita andando a perdere 71-63 lo scontro salvezza dell’anticipo di campionato, giocato sabato scorso, sul campo del Paul Mitchell Pavia. Una battuta d’arresto che non ci voleva proprio, perché rende ancora più in salita e tortuoso il cammino del sodalizio caro al presidente Catello Piedepalumbo verso la permanenza in Legadue. Quello che fino a qualche settimana fa sembrava l’obiettivo minimo stagionale, ampiamente alla portata dell’entourage salernitano, oggi si profila come un traguardo difficile da raggiungere ed ancora lontano. La classifica, a sei giornate dal termine della stagione regolare, si è fatta improvvisamente preoccupante: a parte l’A. B. Latina (ultima in classifica con soli 12 punti), che sembra avere più di un piede in serie A dilettanti, tra le restanti formazioni è piena bagarre. A quota 16 ci sono due squadre, Umana Venezia e proprio Paul Mitchell Pavia, mentre a quota 18 ce ne sono altre due, Fileni Jesi e Bialetti Scafati, distanti quattro lunghezze dalle formazioni che le precedono in classifica (Aget Imola, U. C. C. Casalpusterlengo e Riviera Solare Rimini) e che sono in lotta per l’ultimo piazzamento play-off. Tra queste quattro squadre dovrà venir fuori l’identità della seconda squadra che dovrà retrocedere, attualmente difficile da pronosticare. In questa lotta, la Bialetti è pienamente invischiata e ci vorrà una ennesima prova d’orgoglio da parte di tutto il roster per riuscire a dare uno strappo alla classifica e tirarsi fuori dalle zone calde e pericolose. Mancano sei giornate alla fine della stagione regolare ed è difficile prevedere quello che potrà succedere da qui a qualche settimana. Ma in quest’ultima parte di stagione la Bialetti Scafati potrà puntare anche sull’apporto del capitano Leo Busca, che nella sfida di Pavia ha cominciato a respirare nuovamente l’aria di una gara ufficiale, dopo una lunga assenza di oltre quattro mesi per la rottura del tendine di achille, essendo stato iscritto a referto, anche se non è stato mai gettato nella mischia. «Sono stati quattro mesi interminabili, nei quali mi sono dedicato anima e corpo al recupero totale delle mie capacità fisiche – ha affermato il playmaker – e devo dire che se non fosse stato per il Dott. Renato Acanfora non ce l’avrei fatta a recuperare così in fretta. Mi ha assistito quotidianamente in questo duro percorso riabilitativo e devo a lui una grande riconoscenza. Sono contento, entusiasta, mi sento un ragazzino, non fosse altro che ora ho una gamba nuova, motivo per cui credo che la mia carriera si sia ora ulteriormente allungata: mi dovrete sopportare per almeno altri cinque/sei anni. Partire nuovamente con i miei compagni di squadra per una trasferta mi ha fatto assaporare quelle emozioni che mi mancavano e ringrazio per questo la società per avermi aspettato e per aver creduto nel mio forte spirito di voler rimettere le scarpette ed andare sul parquet, per dare una mano a questa squadra da qui e sino al termine della stagione». L’incitamento del capitano dalla panchina ed i punti messi a segno da Goss (26), Apodaca (10) e Chicig (12) non sono serviti ai gialloblù per portare a casa la vittoria in terra pavese, a causa soprattutto di una disastrosa percentuale nel tiro da tre (12,5%) e di un numero elevatissimo di palle perse (23). Il calendario non sorride alla compagine dell’Agro, che, nell’anticipo di sabato sera (ore 20:30), affronterà al PalaMangano la capolista Banco di Sardegna Sassari: un possibile scivolone casalingo complicherebbe oltremodo la marcia di avvicinamento alla salvezza. Ci vorrà il miglior Scafati per superare un avversario così ostico e ritrovare la strada della vittoria.
Antonio Pollioso