«Durante la manifestazione dell’altra sera mi hanno detto: se ne vada a casa. Dove me vado? Non posso respirare. Io abito qui, a pochi metri dalla discarica. Datemi una casa nuova, questa me l’avete avvelenata». La rabbia dei cittadini sembra essere esplosa di colpo, senza nessun preavviso. Complice probabilmente l’aria irrespirabile degli ultimi giorni e il costante lavoro di informazione e denuncia portato avanti dai movimenti antidiscarica, la consapevolezza delle popolazioni aumenta giorno dopo giorno. Nella settimana appena passata i cittadini sono scesi in strada numerosi e hanno fatto sentire a voce alta il proprio disagio. Giovedì 18 marzo un’assemblea convocata dal Movimento Civico Comuni Vesuviani in via Nespole della Monica, a poche centinaia di metri dalla ex SARI, si è trasformata in maniera spontanea in un blocco stradale che ha impedito ai camion l’accesso alla discarica fino a notte inoltrata. Due giorni dopo, il 20 di marzo, un’assemblea nel centro cittadino ha raggiunto in corteo e bloccato la rotonda di via Panoramica, stavolta per portare il disastro ambientale che si sta consumando in questa regione sotto gli occhi di cittadini e stampa. In entrambe le occasioni la civiltà della protesta non ha fatto registrare alcun episodio di tensione con le forze dell’ordine.
Durante l’ultima assemblea di martedì 23, il Movimento, oltre alle numerose proposte di carattere tecnico, ha “ufficializzato” la creazione di un comitato scientifico che possa realizzare rilievi ed analisi delle zone inquinate: «Esistono soluzioni alternative a discariche ed inceneritori. Il modello Vedelago né è una dimostrazione concreta. Parlare di trattamento meccanico biologico (una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti) e di compostaggio non è fantascienza. In più, se l’istituzione non tutela la nostra salute e non ci informa sui danni che le discariche stanno portando ai prodotti della terra e a chi vive questi territori, lo faremo da soli e poi renderemo pubblici i risultati. Il prossimo appuntamento è per venerdì 26 marzo alle ore 19:00 nei locali della stazione FS di Boscoreale a via Giovanni della Rocca. Chiediamo l’aiuto di tutti».
Giacomo Acunzo