Torre del Greco. Il Tar Campania ha respinto il ricorso presentato da Saba Ecologica srl per ottenere la sospensione dell’interdittiva antimafia emessa a suo danno ai primi di marzo dalla prefettura di Napoli. In base a quanto previsto dalle normative vigenti, quindi, l’amministrazione comunale corallina ha dovuto agire di conseguenza: ” non entriamo nel merito dell’interdizione – dichiara il consigliere Ferdinando Guarino con delega esterna alla NU – ma abbiamo dovuto agire secondo la normativa. Abbiamo dovuto sciogliere l’accordo, anche se la Sa.Ba ha continuato ad occuparsi della gestione del servizio per un altro mese, perché non si poteva abbandonare cosi di punto in bianco. Dato che il Tar non ha accolto il ricorso della ditta, abbiamo dovuto rinnovare la proroga per altri dieci giorni. Nel frattempo abbiamo avviato una richiesta alla Prefettura, affinché ci segnalasse qualche nominativo di aziende che possono gestire il servizio, e che siano in regola sotto ogni punto di vista. Dalla Prefettura per ora non ci è giunta alcuna risposta. Per non incorrere in una nuova emergenza rifiuti abbiamo comunque altri dieci giorni di tempo, durante i quali, avvieremo una nuova gara per l’affidamento del servizio, almeno sino al mese di dicembre e poi vedremo come agire, dall’anno prossimo in poi”. La prefettura aveva contestato al titolare di Saba Ecologica, Beniamino Sabatino, di essersi rivolto al clan Falanga di Torre del Greco per ottenere protezione contro le richieste estorsive del gruppo emergente dei Di Gioia. E aveva rilevato i rapporti dell’impresa con una società che sarebbe riconducibile al nipote di Lorenzo Nuvoletta. Il Tar quindi non ha accolto il ricorso perché avrebbe espresso una valutazione negativa sull’elemento di novità rispetto a quello che ha determinato l’interdizione precedentemente annullata dal Tar. I Comuni gestiti dalla ditta sono: Caserta, Marcianise, Torre Del Greco, Casalnuovo, Marigliano, Ottaviano, Volla, Cercola, Arzano e Sant’Antimo, ed inoltre effettuava lo spazzamento meccanizzato nel centro di Napoli Territori vasti, complessivamente popolati da quasi mezzo milione di abitanti, ed ognuna di queste amministrazioni dovrà rescindere il contratto, dato che la ditta non ha avuto la sospensiva. Gli avvocati della ditta, intanto non intendono abbandonare la battaglia legale. Tra le possibilità vagliate, figura quella di ricorrere al Consiglio di Stato, e sicuramente di avviare, come aveva già precedentemente dichiarato l’amministratore unico Beniamino Sabatino, le dovute procedure per far luce sulla questione.
Veronica Mosca