Elezioni a Castellammare: la carta, i media e quel lontano rinnovamento

La campagna elettorale per le amministrative di quest’anno rischia di venire ricordata per due elementi particolari: l’immensa quantità di carta che ha invaso le strade, le tasche, le cassette postali, gli androni dei condomini; il bombardamento mediatico che ha intasato le caselle di posta elettronica degli addetti ai lavori, i siti web, i giornali e, ovviamente, i social network. Si può dunque affermare che si è trattato di una campagna elettorale sottotono? Per quanto riguarda i contenuti politici, sicuramente si. Facce e nomi si sono accavallati senza soluzione di continuità, e anche se dai vertici di parole ne sono state spese tantissime, il risultato non è cambiato. In pratica, si è tornati a circa un mese fa, con il candidato del centrodestra, Luigi Bobbio, forte delle sue 12 liste e della metà del totale dei candidati al consiglio comunale a suo sostegno, in evidente vantaggio, e il resto ad inseguire. Il più vicino è il sindaco uscente nonché candidato del centrosinistra, Salvatore Vozza. Le sue quattro liste, per risultare vincitrici, dovrebbero puntare sull’apprezzamento dei cittadini dell’azione amministrativa degli ultimi cinque anni, sui numerosi punti deboli degli altri e sulla tradizione. Se così non dovesse essere, sarà una disfatta. Ciò che si sta cercando di fare, insomma, è trascinare Bobbio al ballottaggio, e poi, chissà. Una missione non impossibile, poiché in fondo in fondo sono sei i candidati a sindaco in questa tornata elettorale. Ci sono Antonio Sicignano e Rosa Cuomo, delusi dalle scelte dei vertici del Popolo della Libertà che loro stessi hanno faticosamente tirato su dal nulla in consiglio comunale. C’è Antonio Iovino con il quantomeno anomalo percorso dei Verdi prima delle elezioni: nessuna concertazione, nessun compromesso. E c’è quel Nicola Corrado dalle belle speranze: 36 anni, una squadra di giovani alle spalle e la testa dura. Purtroppo, però, le considerazioni sul voto di domenica e lunedì prossimi non sono finite. Le amministrative giungono dopo un anno nero per la città. Non ci sono ancora gli atti della commissione d’accesso prefettizia inviata a Palazzo Farnese alcuni mesi ora sono, ma c’è da giurare che ci saranno ancora una volta gli occhi dell’intera nazione puntati su Castellammare. Una minima parte della cittadinanza sicuramente merita queste elezioni in un clima molto simile a quelle mediorientali, ma la maggioranza sicuramente no. La maggioranza dei cittadini è stanca e meriterebbe il cambiamento, il rinnovamento, la trasparenza ad ogni costo. Invece, chissà.

Francesco Ferrigno

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