Pompei: via Cavalcavia del Sarno dedicata ad Antonio Morese

Via Cavalcavia Del Sarno da sabato scorso ha la denominazione di via Antonio Morese. La cerimonia per il cambio di identificazione stradale si è svolta nella mattinata di sabato 27 marzo, alla presenza di Claudio D’Alessio, sindaco di Pompei, e di tantissimi cittadini. Nell’occasione, inoltre, il primo cittadino sempre nella ormai ex Cavalcavia Del Sarno, ha inaugurato una piazzetta dedicata sempre ad Antonio Morese. “Abbiamo così – spiega D’Alessio – voluto ricordare una persona che già in vita è appartenuto al museo degli uomini buoni della città di Pompei. Antonio Morese nel 1943, si offrì in ostaggio alle truppe di occupazione nazifascista per evitare alla cittadinanza la dura rappresaglia dell’esercito occupante, a causa di un furto ai vagoni postali dell’esercito germanico, che erano fermi nello scalo ferroviario di Pompei. Questa decisione di ricordare una figura così eroica, era un atto dovuto non solo dall’amministrazione, ma dall’intera cittadinanza per le opere e l’attività svolta sul territorio da un suo così illustre concittadino”. Molto emozionato per questa iniziativa Francesco Morese, fratello di Antonio, che ha scoperto la targa in memoria del congiunto insieme al sindaco. “Siamo molto contenti e felici di questa iniziativa – ha spiegato Morese, presente insieme alla cerimonia insieme alla moglie Elena ed ai suoi tre figli Maria Carmen, direttore del Goethe Institut di Napoli, Tonia e Antonio – ed esprimiamo i nostri migliori e sinceri ringraziamenti al Sindaco Claudio D’Alessio, all’intera amministrazione comunale, e all’ufficio del cerimoniale, coordinato dal generale Giovanni Albano, i quali  hanno inteso ricordare la figura e la persona di Antonio. Mi sento inoltre di ringraziare per questo evento due persone, che si sono prodigate tantissimo per questa iniziativa: Carlo Manfredi, che è stato oltre ad un amico uno dei tanti allievi di Antonio,  e Pasquale Di Paolo, la cui famiglia, oggi affermata nel settore imprenditoriale,  aveva con mio fratello, un rapporto di amicizia, davvero eccezionale, rapporto che tra le nostre famiglie prosegue ancora oggi”. Soddisfazione per la scelta di intitolare una strada ad Antonio Morese, attuata dalla civica amministrazione di Pompei, è stata espressa anche da Pietro Lezzi, già sindaco di Napoli, che impossibilitato ad essere presente alla manifestazione di ieri, ha inviato un suo messaggio ai partecipanti, evidenziando: “L’iniziativa del Comune di Pompei, di dedicare una sua strada ad Antonio Morese, è degna di lode, perché ricorda una persona dalle qualità eccezionali, che ho avuto la fortuna di annoverare tra le mie più sincere amicizie. Persone come lui, oggi, purtroppo ne esistono ben poche, ma auspico che la sua attività svolta in vita, possa essere di insegnamento a questa ed alle future generazioni”. La strada ad Antonio Morese, dovrebbe essere solo la prima di altre iniziative che ricorderanno in futuro, l’ex vice sindaco socialista di Pompei. Ciò viene annunciato da G. Antonio Morese, giornalista, nonché nipote di Antonio, che ha altresì curato e posto in ordine l’immenso archivio storico del suo parente. “A  breve – ha spiegato Morese –  promuoveremo altri eventi, per ricordare l’attività a Pompei e in Campania, di Antonio Morese, come la pubblicazione di una sintesi dei suoi diari tratti dal suo lungo e ricco archivio storico, custodito da me e dai miei familiari. Come unico nipote omonimo, di una così grande figura figlia della nostra città di Pompei, inoltre credo che aggiungere qualsiasi altra parola sia inutile, considerato che per zio Antonio, parla la sua lunga attività umana e professionale, spesa lungo tutta la sua esistenza, a favore delle persone più deboli e bisognose d’aiuto, e spesso ricevendo in vita, pochissimi ringraziamenti, anche da quanti, parenti inclusi, oggi si affannano a ricordare la sua persona. Comunque, tutto ciò, oggi non ha alcuna importanza, perché per zio Antonio parlano, oltre alle sue molteplici opere, i tanti che gli vollero bene, realmente e nella maniera più disinteressata possibile”.

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