Pimonte: debacle del Pd, sorridono Durazzo e il centrodestra

Gennaro Somma

Un nuovo plebiscito per Antonio Durazzo e il centrodestra, un’altra batosta (questa volta senz’appello) per il Pd e per il centrosinistra. Solo chi conosce la storia politica pimontese può capire il significato travolgente del risultato elettorale di quest’ultima tornata. Lo schieramento del presidente Caldoro raggiunge il 77% dei consensi, mentre il centrosinistra si ferma al 21. Per quanto riguarda le liste, spicca il risultato di Noi Sud (38%), mentre continua la caduta libera del Pd che, nonostante ufficialmente era sostenuto dal sindaco Giuseppe Dattilo, dal suo vice Raffaele Gargiulo e da una larga fetta di assessori e consiglieri, raggiunge un misero 13,3%. Il centrosinistra ha dunque gettato la spugna anche a Pimonte, ex roccaforte “rossa” e tabù per la destra. Eppure il sindaco Dattilo era certo di un buon risultato, tanto da dichiarare (in una manifestazione elettorale svoltasi pochi giorni prima del voto) che il candidato del Pd Felice Iossa avrebbe fatto il primo eletto nel suo paese. Il Pd perde dunque anche la dignità e il voto di domenica e lunedì potrebbe aprire una nuova resa dei conti all’interno del partito. “Il devastante risultato elettorale è impietoso – afferma Gennaro Somma, componente del direttivo cittadino e omonimo dell’ex sindaco -: si tratta di una vera debacle senz’appello, dovuta allo stato confusionario di un partito che, evidentemente, non riesce a far breccia tra i nostri amministratori”. E qui Somma tira in ballo il sindaco Dattilo. “Gli ultimi dati elettorali ci mettono dinanzi a un bivio – continua -: o il sindaco e parte della giunta non hanno votato il Pd oppure, cosa ancora più grave, lo hanno votato ma sono stati bocciati sonoramente dai cittadini. Credo che sia opportuno aprire una seria e attenta discussione nel partito per capire se ed eventualmente chi ha tradito il partito”. E adesso? Cosa succederà e quali sono le prospettive del Pd pimontese? In questa fase non c’è che da leccarsi le ferite e riflettere facendo “mea culpa”, “perché – conclude Somma – c’è modo e modo per perdere e noi abbiamo scelto quello peggiore”.

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