Più di mille firme raccolte, 50 anni senza un intervento e ben 30 trascorsi ad aspettare che qualcuno si facesse vedere da quelle parti per capire i perché di tante lamentele. Ecco cosa accade alla ridente Amalfi, comune noto per le sue bellezze, la cura dei particolari, il benessere. Ma l’altro volto della cittadina, posta in un’incantevole posizione che ne fa meta di migliaia di turisti ogni anno, si trova in via Santa Caterina, frazione Tovere, l’estremo lembo di terra amalfitano raggiungibile solo da San Lazzaro di Agerola, dove ci sono centinaia di persone che da 30 anni si lamentano. Portavoce di una protesta, culminata in una petizione che ha raccolto 1150 firme, è il signor Giosuè Cuomo, quasi completamente non vedente, 75 anni, tutti vissuti nella medesima abitazione di quella frazione montana, troppo facilmente dimenticata dal comune amalfitano. «Sono trent’anni che mi lamento con le varie amministrazioni comunali, ma a nessuno interessa la protesta di un gruppo di cittadini che praticamente da 50 anni vive quasi isolato dal mondo, senza negozi, senza illuminazione pubblica, senza servizi concessi dal comune». Così parla Giosuè Cuomo, che chiede maggiore attenzione, visto che per troppi anni ne ha prestata a dei politicanti che mai hanno dato voce alle problematiche di quel gruppo di persone. «Mai che qualcuno sia venuto qui – prosegue il promotore delle petizione – mai che qualcuno abbia alzato un dito per noi. Ma è sicuro che facciamo parte del comune di Amalfi?». A domandarselo sono tanti abitanti della piccola frazione Tovere che, situata appena 90 scalini sotto la punta di San Lazzaro (Agerola), godrebbe di una posizione strategica, ma mal sfruttata. L’apoteosi dell’assurdo si raggiunge, però, nel racconto del signor Giosuè: «Via Santa Caterina – spiega – si trova all’inizio del famoso Sentiero degli Dei che da Agerola porta i turisti, rigorosamente a piedi, fino a Positano ed Amalfi. Migliaia di scalini che, nel tratto della frazione Tovere, solo di giorno possono essere calpestati e con la massima attenzione, poiché sono dissestati e ricoperti di buche. Sono stati numerosi gli incidenti in zona». Di tanto in tanto, si sente parlare di turisti caduti lungo il sentiero, e nella maggior parte dei casi è proprio lì che accade. Ma il racconto continua: «Da 30 anni ci sono i pali della luce abbattuti sui lati della strada e, di conseguenza, non possono funzionare. Però, noi onesti cittadini amalfitani residenti nella frazione Tovere – ci tiene a precisare il promotore della raccolta firme – paghiamo sempre le tasse, anche quella per l’illuminazione pubblica che, di fatto, da noi non esiste. Speravamo che prima o poi qualcosa venisse fatto, e invece nulla. Nessuno ci ha aiutati in questi 30 anni. Qui vive una popolazione formata prettamente da anziani che non hanno un negozio, una farmacia, o quant’altro nelle vicinanze, e per raggiungere i più vicini devono attraversare questi scalini pericolosi. E se accadesse qualcosa di notte? Cosa potremmo fare noi? Io ho paura di incamminarmi di giorno per via Santa Caterina, figuriamoci quando non c’è nemmeno la luce del sole ad illuminare la strada». Una protesta che dura da troppo tempo e che meriterebbe una risposta al più presto.
Chiara Sautto