Tutti noi sappiamo che per cambiare la forma dell’acqua basta semplicemente cambiare il recipiente che la contiene, questo perché l’acqua non ha una forma propria e quindi assume la forma del contenitore. Il cambiamento di forma però non corrisponde ad un cambiamento di sostanza, l’acqua è dunque sempre uguale, sempre quella.
Partendo da questa semplice e verificabile affermazione, per similitudine concettuale, possiamo provare a spiegare la situazione dei rifiuti in provincia di Napoli. Immaginiamo che l’immondizia sia acqua ed ecco che ci appare lampante il perché a parità di condizioni, in pochi mesi, il brillante governo del Cavaliere ha fatto sparire i cumuli di rifiuti dalle strade, i mass media non ne parlano più…ed è tornata un’apparente normalità. Niente da dire, sono stati bravi, la soluzione era facile. Bastava travasare l’immondizia delle strade nelle nuove discariche, per fargli assumere una forma meno spaventosa. Tanto il popolo si accontenta delle apparenze e in fin dei conti chi se ne frega che immondizia mal gestita era e immondizia mal gestita rimane.
Però che l’immondizia sia rimasta, come l’acqua, sempre uguale, sempre quella è un fatto indiscutibile e per chi non ne fosse convinto di questa verità basta farsi un giro per i paesi vesuviani che ospitano i nuovi contenitori, le nuove discariche. In questi luoghi la vergogna, l’indignazione, la sfiducia e il lezzo sono gli stessi dei giorni dell’emergenza. Se siamo impossibilitati a recarci nel vesuviano, magari perché lontani dal territorio, per verificare lo stato della gestione rifiuti, basta visitare il sito web del Parco Nazionale del Vesuvio (www.parconazionaledelvesuvio.it). Sulla homepage risalta in bella mostra la scritta “Chiuso per lutto” che sintetizza l’ipotesi, l’appello e la provocazione di Ugo Leone, Presidente del Parco Nazionale che così scrive: «Vesuvio chiuso per lutto? È questa la dolorosa ipotesi avanzata in più sedi in seguito all’apertura di due discariche di rifiuti nell’area dei comuni di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase in pieno Parco Nazionale. Listando a lutto il nostro sito facciamo nostra questa preoccupazione. Ma non come segno di rassegnazione, bensì come monito a Regione e Governo per allontanare per sempre questo pericolo e come impegno nostro a seguire tutte le possibili strade per evitarlo. Il Vesuvio si avvia a diventare una delle sette meraviglie della natura: il Parco nazionale che lo ospita e lo protegge non può diventare la prima vergogna d’Italia!!»
Queste parole rappresentano la prova che una soluzione seria al problema rifiuti è ben lontana dall’essere trovata, e devono fungere da stimolo per le menti e le coscienze di tutti coloro che in questi mesi si sono illusi che i governanti del paese stessero provvedendo seriamente alla soluzione del problema rifiuti. Le nuove discariche del Parco Nazionale del Vesuvio non sono la soluzione, ma rappresentano l’ennesimo insulto al nostro territorio e alla nostra intelligenza.
Ferdinando Fontanella