Dopo aver scritto quasi cinquanta articoletti per il settimanale “Il Gazzettino Vesuviano”, aver proposto, forse, cento interrogativi agli amici lettori, stasera non mi viene in mente nulla.
Argomenti esauriti? A corto di notizie? Eppure nel Regno d’Italia ce n’è per tutti.
Dalla “parolaccia” stronzo. Alla richiesta di “collaborare” con la giustizia fatta dalla sindacalista transessuale. Dalla paventata “fine” della crisi economica. Al viaggio di “Berlusconi” in Medio Oriente. Dalla riapertura del “caso” Orlandi dopo 28 anni. Alla richiesta “dell’ergastolo” per i due maggiori imputati del processo per l’uccisione della studentessa a Perugia. Dalla caduta del muro di Berlino di cui si “festeggia” il ventennale. Alla ripresa del “dibattito” parlamentare intorno al Lodo Alfano.
Insomma, davvero ce n’è per tutti.
Ciononostante, le notizie rimangono, mi pare, sospese in un limbo che non riesco meglio a definire. Sospese a mezz’aria come le parole che agli inizi del ‘900 correvano sui fili del telegrafo e che accavallandosi rischiavano di cadere nel vuoto o, miglior sorte, di appiccicarsi ai pali.
Come un bicchiere riempito a metà, mezzo pieno o mezzo vuoto? Non so come definire la notizia di cui è pieno il bicchiere a metà: mezza notizia, tutta intera, mezza vuota o mezza piena?
Direte, cari lettori, che sto delirando. Ma per favore rileggete con attenzione l’articoletto e vedrete che non vi sembrerà più tanto bizzarro.
Giuseppe D’Apolito