Il libro “Patria” è uno di quei romanzi che lascia il segno fra tutti quegli scritti che parlano della politica italiana, evidenziandone non solo gli scandali legati alla mafia, alla corruzione e quant’altro, ma mettendo in risalto anche quello che il nostro paese ha di positivo. Enrico Deaglio, medico, giornalista e scrittore italiano, passa in rassegna tutti gli eventi succedutisi in Italia dal 1978 fino a buona parte del 2009, cercando di capire dove e come è nata la nostra attuale società. Quali sono insomma gli avvenimenti che ci portano a fregiarci e contemporaneamente a dispiacerci di essere italiani, cosa è successo dopo il rapimento di Aldo Moro, le decine di miliardi buttati in investimenti senza senso. Il degrado del sud.
Questo romanzo insomma è una tappa obbligata per tutti coloro i quali vogliono analizzare quello di cui siamo stati protagonisti o spettatori, ma che comunque ci ha riguardato per il solo fatto di risiedere nel Belpaese. Ed è un ottimo libro per quelli che ancora non c’erano, compresi il sottoscritto, e che vogliono capire in quale paese stanno vivendo.
L’autore ha messo in particolare risalto i presunti collegamenti fra mafia e politica, e tutte le volte in cui le forze dell’ordine sono andate vicino ad aprire un vaso di pandora che forse, se scoperto, avrebbe potuto portare un po’ di pulizia generale.
Chi scrive si è bevuto le settecento pagine e più del volume in meno di una settimana, travolto sempre più da tutto ciò che viene raccontato dall’autore, correlato inoltre da un’ottima appendice bibliografica.
Pierluigi Montella