Abbattimenti: associazioni e comitati chiedono un incontro a Caldoro

Le Associazioni e i Comitati Uniti a difesa del diritto alla “CASA“ dei comuni di: Afragola, Boscoreale, Boscotrecase, Casola di Napoli, Casoria, Castellammare Di Stabia, Cava Dei Tirreni, Giugliano, Gragnano, Ischia, Lettere, Massalubrense, Mugnano, Pimonte, Pompei, Procida, Sant’Antonio Abate, Santa Maria La Carità, Napoli, Sorrento, Terzigno, Torre Annunziata, Torre Del Greco, Vico Equense, preso atto della ripresa degli abbattimenti disposti dalla Procura Generale della Repubblica “Ufficio Esecuzioni”, hanno richiesto un incontro immediato e urgente con l’on. Stefano Caldoro (neo Presidente della Giunta Regionale della Campania)  e con il Ministro alle Pari Opportunità  on.le Mara Carfagna. Lo scopo dell’incontro è quello di sollecitare la emanazione del Decreto Legge già in corso di perfezionamento da parte del  Governo Berlusconi, per porre fine a questo insostenibile dramma degli abbattimenti, in quanto è impensabile che continui quest’opera demolitoria di manufatti che potrebbero, nella gran parte dei casi, essere oggetto della preannunciata sanatoria, significando, a questo punto, solo  sovrapporre ulteriori soprusi su abusi. Non può essere concepita da parte dei cittadini la ripresa delle demolizioni da parte di Istituzioni dello Stato pur sapendo che è intenzione del Governo l’adozione imminente di una legge al riguardo. Sarebbe solo l’ennesima beffa a danno di tante famiglie composte da inermi ed onesti lavoratori che, con sacrifici, limitazioni e privazioni, hanno costruito una casa per sé o per i propri figli. Ciò significherebbe un vero e proprio fallimento della politica e dello Stato.

A questo punto, le ulteriori attività di demolizione programmate per la prossima settimana dalla Procura Generale, sembrano più una sorta di accanimento nei confronti della povera gente, anziché una forma di ripristino di giustizia e legalità.

Per noi la vera giustizia e legalità significa anche e soprattutto assicurare una casa a chi non ce l’ha e non abbatterla a chi ce l’ha, seppure costruita abusivamente, non avendo altre alternative,  in maniera così cruenta e disorganica, senza alcuna valutazione oggettiva sia in relazione al reale impatto ambientale che di sicurezza territoriale (vincolo idrogeologico, sismico, vulcanico, ecc.).

Inoltre, al fine di garantire ai cittadini l’uguaglianza ed il rispetto dei diritti umani, i rappresentanti delle Associazioni e dei Comitati hanno, altresì, conferito mandato a due legali, professionisti esperti e di provata esperienza nel settore penale e amministrativo, per porre in essere tutte le denunce nel caso venissero riscontrati abusi od omissioni nei  confronti dei soggetti coinvolti.

Si è deciso infine di investire anche le Associazioni e le Leghe italiane  per la difesa dei diritti umani su una questione così delicata, quale quella dell’abbattimento di una casa, abitata ormai da anni, nonché delle conseguenze che ne derivano, sia sotto l’aspetto economico che socio-sanitario per i forti e a volte anche irreversibili traumi psicologici che scaturiscono da tali drammatici e sconsiderati eventi demolitori.

Si è registrato infine, nuovamente una perdita di fiducia nei confronti della politica, appena appena riacquistata con sforzo con le promesse elettorale delle elezioni del Consiglio Regionale, da parte di candidati, onorevoli, ministri e rappresentanti del Governo italiano.

Le Associazioni e i Comitati a difesa del diritto alla casa, quindi, in assenza di un provvedimento legislativo che blocchi questo fenomeno degli ulteriori abbattimenti, continueranno pacificamente e civilmente, ogni forma di protesta per sollecitare le Istituzioni dello Stato a prendere atto del disagio e del dramma di tante famiglie che potrebbe sfociare, in caso di ulteriori ritardi, in azioni di lotta disorganiche e non più facilmente controllabili, per le quali declinano, sin da ora, ogni responsabilità al riguardo.

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