Napoli, recuperata la scogliera del Molo Ramaglietto di Castel dell’Ovo

L’’azione continua del mare stava ormai danneggiando il “Molo Ramaglietto” di Castel dell’’Ovo, bene vincolato dal punto di vista ambientale ma soprattutto uno degli scorci più belli della città e più ammirati dai turisti. La scogliera che lo proteggeva, realizzata con massi di pietra lavica nel dicembre del 1977 su un progetto redatto dal Ministero dei Lavori Pubblici, a causa delle continue mareggiate si era ormai scomposta in più punti andando incontro ad un generale abbassamento di quota e perdendo di conseguenza gran parte della sua capacità di protezione per il molo retrostante. Grazie all’’intervento della Provincia di Napoli, realizzato di concerto con la Soprintendenza ai Beni Ambientali, la scogliera è stata ripristinata riuscendo a recuperare così la sua forma – desunta dai grafici del progetto del Ministero – ad andamento curvilineo e sub parallelo alla linea di costa ma soprattutto la sua funzione originaria di difesa della banchina del Castello. I lavori dell’Amministrazione Provinciale, che hanno previsto uno stanziamento di circa 130mila euro, hanno puntato in primo luogo a recuperare i massi originari che erano stati dislocati dalle mareggiate, attraverso operazioni cosiddette di ‘salpamento’ e di riposizionamento, per poi procedere all’integrazione, con scogli vulcanici che non è stato semplice reperire, al fine di ripristinare l’assetto iniziale. L’’intervento realizzato dalla Direzione Difesa Coste è stato presentato questa mattina, presso il locale “Regina Margherita” di via Partenope, dal Presidente  della Provincia, Luigi Cesaro, dal Presidente del Consiglio Provinciale, Luigi Rispoli, e dall’architetto Paola Bovier della Soprintendenza ai Beni Ambientali. L’’azione che abbiamo completato sulla scogliera di via Partenope – ha spiegato il Presidente Cesaro – rientra nel più vasto piano dedicato alla risorsa mare, volano di sviluppo del nostro territorio”. “Siamo già intervenuti – ha aggiunto Cesaro – con i nostri spazzamare per rimuovere i rifiuti galleggianti dal Golfo e in particolare nelle acque prospicienti i comuni delle isole di Capri, Ischia e Procida, di Pozzuoli e Monte di Procida. Abbiamo, inoltre, avviato l’attività di monitoraggio dei lavori di adeguamento dei depuratori presenti sul territorio provinciale, con particolare riguardo all’impianto di Cuma. Nostro obiettivo prioritario è la tutela del litorale napoletano perché rappresenta un’occasione per rendere fruibili tratti di costa finora interdetti ai cittadini e per incrementare il turismo”.Il recupero della scogliera del Ramaglietto fa parte di un più ampio piano di interventi per complessivi 485mila euro, che ha visto interessate ai lavori altre strutture quali le banchine degli scali di Torre Annunziata, Bacoli e Castellammare di Stabia, oltre al consolidamento del muraglione di sostegno di Villa Crawford a Sant’’Agnello. “Con questo piano di interventi – ha affermato il Presidente Rispoli – la Provincia, in particolare il Consiglio che ha approvato lo stanziamento in bilancio, dimostra grande attenzione all’’ambiente ed al turismo, ma soprattutto si dimostra pronta ad accogliere le istanze che provengono dagli operatori economici che agiscono sul territorio, riqualificando uno dei tratti più belli della nostra costa per offrire un’’immagine positiva ed attiva a chi sceglie di godere dello straordinario patrimonio artistico e paesaggistico della nostra città e della nostra provincia”. Durante la seduta di Giunta Provinciale dello scorso venerdì 9 aprile, sono stati inoltre approvati 28 nuovi progetti preliminari per la riqualificazione delle coste, degli alvei e per il ripascimento delle spiagge, da realizzare in particolare in comuni importanti sotto il profilo turistico quali Capri, Massa Lubrense e la penisola sorrentina, Monte di Procida ed il litorale flegreo, per complessivi 40 milioni di euro da finanziare nei prossimi anni.

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