Pubblicità ingannevole e pratica commerciale scorretta: sanzionata la Crefinmoney

E’ di 18mila euro l’ammenda che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inflitto alla Crefin Money srl, la società di mediazione creditizia segnalata dall’associazione Codici Campania – Centro per i Diritti del Cittadino, da anni impegnata nel contrasto all’usura ed al sovra indebitamento familiare, per pubblicità ingannevole e pratica commerciale scorretta.

Codici era intervenuta dopo che la Crefin Money aveva pubblicato su un quotidiano free press di Napoli una pubblicità dove si vedeva una donna anziana che indossava vistosi gioielli, con lo slogan: “Me levasse ‘o sfizio!”. Nel riquadro sottostante c’era la dicitura “Prestiti a dipendenti e pensionati fino a 90 anni. Anche con altri impegni in corso e a protestati. Acconti immediati e nessuna spesa aggiuntiva”.

Codici Campania aveva valutato questa pubblicità come  il tipico esempio della comunicazione di messaggi sbagliati, con modelli di vita illusori, falsi come le promesse delle finanziarie che spesso imprigionano chi vi accede con tassi elevatissimi e sorprese inattese.

L’associazione aveva anche inviato alla sede centrale della finanziaria, che poi si è scoperta essere una società di mediazione creditizia, i dati sullo stato economico della regione Campania e delle famiglie campane. Dati allarmanti, se si pensa che Napoli è il capoluogo di regione con la concentrazione più alta di famiglie povere, di disoccupati, di donne che non lavorano e di minorenni in miseria e consegnati alle strade.

L’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha ascoltato anche il parere dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ed ha deciso di sanzionare la società per 18mila euro

“Il messaggio lascia intendere la possibilità di ottenere, con la Crefinmoney, finanziamenti in via diretta (…) in realtà la Crefinmoney non eroga direttamente i finanziamenti pubblicizzati, ma è abilitata a svolgere unicamente attività di mediazione creditizia. Pertanto il messaggio risulta idoneo a trarre in inganno i destinatari in merito alla qualifica dell’operatore pubblicitario”, viene scritto nella sentenza, dove si legge anche un passaggio sulla scelta pubblicitaria utilizzata: “Benché il messaggio nel suo complesso appaia primariamente destinato a consumatori di età avanzata, come si evince sia dall’immagine (la donna anziana ingioiellata n.d.r.) sia dall’enfasi data alla dicitura “fino a 90 anni”, le condizioni economiche in esso riportate si riferiscono ad un “cliente tipo” con caratteristiche assai diverse”.

Queste ed altre motivazioni hanno fatto configurare la violazione degli articoli 20 (comma 2), 21 e 22 del Codice del Consumo, da cui è scaturita la sanzione.

“Siamo soddisfatti della sentenza, che dimostra che avevamo visto giusto quando avevamo lanciato l’allarme.  Allo stesso tempo, non possiamo che essere preoccupati per il proliferare di pubblicità come queste, scorrette ed ingannevoli, volte ad attirare persone in difficoltà che, in un momento economico così drammatico, si ritrovano in uno stato di debolezza, anche psicologica, di cui spesso ci si approfitta”, spiega il segretario regionale di Codici Campania Giuseppe Ambrosio

L’Associazione sottolinea anche l’importanza che le campagne pubblicitarie delle finanziarie e delle società di mediazione creditizia, di per sé legittime, siano sempre ispirate ai criteri di correttezza e trasparenza del messaggio veicolato: “In tempi in cui si preferisce risparmiare sul cibo pur di non privarsi di un gadget firmato o del telefonino all’ultima moda, come emerge da recentissime ricerche, riteniamo profondamente pericolose pubblicità come quelle sanzionate: una donna ricoperta di gioielli che si rivolge “per sfizio” ad una finanziaria sembra voler trasmettere un modello di vita quantomeno illusorio”, continua Ambrosio.

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