Angri: il Prefetto chiude lo stadio. E Varone risponde

L’US Angri Calcio 1927 in risposta a quanto dichiarato dal commissario prefettizio Bruno Pezzuto, attraverso una nota stampa, intende precisare che la situazione venutasi a creare è paradossale. Fermo restando che la società è in difetto per il mancato pagamento dei canoni di utilizzo delle strutture sportive, ma nell’impossibilità economica di poter rispettare le scadenze è apparsa eccessiva la decisione di “sbarrare” i cancelli dello stadio “Novi” impedendo, di fatto, la possibilità di effettuare le sedute di allenamento in mancanza di utilizzo delle docce. La gestione commissariale e i dirigenti di settore non possono mortificare dirigenti, atleti e calciatori che rappresentano la città, e avrebbero meritato un trattamento meno “istituzionale” e più comprensivo in rapporto al carico economico che la gestione di una squadra di serie D richiede. Per rendere chiare le difficoltà create dall’ ”ostruzionismo” che la gestione commissariale ha generato, alleghiamo alcune foto che racchiudono in sé tutta l’insensibilità del comune, e tutte le difficoltà che la squadra ha affrontato lungo l’arco di questa stagione. La burocrazia esercitata nel chiuso delle stanze del palazzo, andrebbe applicata conoscendo il reale grado di difficoltà che l’Ente ha generato per superficialità e ingenerosità nei confronti della prima squadra cittadina, abbandonata da tutti. Il presidente Varone resta l’unico proprietario dell’Angri Calcio e nelle sue mani e nella sua volontà resta ancorato il futuro calcistico angrese, così come la gestione dei rapporti con l’Ente Comune che saranno ripresi solo ed esclusivamente dopo l’insediamento del neo sindaco Pasquale Mauri, autorità imposta dalla volontà popolare e rappresentante della comunità angrese.

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