Edificata intorno al 1400 ad opera di Roberto D’Angiò, la chiesa di Santa Maria del Pozzo ospita l’ormai noto Museo della Civiltà Contadina. Il complesso monumentale dedito alla santa nacque in seguito all’ampliamento di una piccola cappella sorta, agli inizi della cristianità, su un vecchio tempio consacrato a Giove Summano. Nel 1500, successivamente alla terribile eruzione vesuviana del 1488, la chiesa fu quasi del tutto distrutta dalla pioggia di cenere e lapilli e sommersa dal fango. La regina Giovanna III d’Aragona, dunque, ne ordinò la ricostruzione, con l’aggiunta di un convento prossimo all’edificio stesso. La chiesa prese il nome di Santa Maria del Pozzo e fu affidata ai Frati Minori Osservanti Francescani che risiedevano nell’attiguo convento. E sono stati proprio i frati francescani, che attualmente gestiscono il convento, a mettere in atto, da più di un anno, una serie di iniziative e raccolte fondi per il restauro del fatiscente tetto della cappella, sostenuti e coadiuvati dallo studioso Emanuele Coppola, Direttore dei Beni Culturali del Complesso. Dopo l’asta di quadri d’arte di Claudio Scarano e le incessanti richieste all’amministrazione comunale, conclusesi con la concessione del contributo regionale di 50mila euro per mediazione del consigliere regionale Carmine Mocerino, tra i frati del convento sommese nasce l’idea di una lotteria, regolarmente autorizzata, con in palio un’automobile. La riffa ottiene subito un soddisfacente successo e gli stessi religiosi rilasciano un’intervista a Rai 2 esprimendo la loro gioia per aver raggiunto una cifra quasi vicina a quella necessaria per il restauro del tetto, che si aggira intorno ai 130mila euro. La lotteria per la raccolta fondi, partita lo scorso anno, si è conclusa domenica 11 aprile con l’estrazione, sotto l’occhio vigile delle forza dell’ordine, del biglietto fortunato serie 15 numero 65 che potrà godere della vittoria di una Peugeot 206 Plus. Il ricavato della riffa si aggira intorno ai 35mila euro e sarà sommato a quelli precedentemente raccolti ma anche ad un non ancora stimata cifra che arriverà direttamente dall’amministrazione comunale, da parte di ciascun membro della giunta che donerà un proprio stipendio per la salvare il patrimonio archeologico di Santa Maria del Pozzo.
Giuseppe Annunziata