Che Gino Roma, regista consolidato dell’Associazione “Teatro Club” di Torre del Greco, avesse sempre ben figurato nella direzione di tanti spettacoli di prosa, insieme alla sua Compagnia, è un dato di fatto indiscutibile, da noi sempre riscontrato; ma che, nella sua grande passione per il teatro, avesse maturato tanta esperienza (era parecchio che non assistevamo ad un suo spettacolo) lo abbiamo costatato nella recente commedia “Sabato, domenica e lunedì” di Eduardo, andata in scena al Teatro Corallo di Torre del Greco. Nelle sue note di regia, lo stesso Roma afferma che la famiglia è la vera protagonista della commedia edoardiana, poiché i contrasti del racconto scenico nascono da una ridicola incomprensione tra coniugi che vivono insieme da tempo. Siamo negli anni sessanta – continua il regista – e, benché la rivoluzione culturale del ‘68 non sia ancora arrivata a fare guasti in questa direzione, Eduardo, in Sabato, domenica e lunedì, rappresenta i primi sintomi della disgregazione della famiglia patriarcale. Ma è palese il suo ottimismo circa la sopravvivenza della famiglia stessa, in cui basta parlarsi o chiarirsi, per risolvere gli intoppi. Il successo di Gino Roma è venuto, come sempre, con la importante collaborazione di tutta la Compagnia, e soprattutto del fratello Renato (ottimo interprete di Peppino Priore, il protagonista, di cui è riuscito a cogliere anche i silenzi), di Susy Piezzo (una Rosa Priore battagliera, mamma fedele alle tradizioni familiari e moglie esemplare), di Lele Speranza (nel brillante ruolo di Raffaele, il bancario-attore con la sua predilezione per Pulcinella), di Franco Martucci (nella convincente interpretazione dello scomodo personaggio di Luigi Ianniello, involontaria causa dei contrasti familiari), o di Carla Abilitato (una energica ed intrigante zia Memè). Positivo, come ha affermato il regista nel finale, l’apporto dei giovani della compagnia, che hanno ben figurato nel seguire i più esperti. E’ importante la partecipazione delle nuove generazioni, poiché significa che nel sodalizio affluisce linfa vitale, proficua per il futuro del Teatro Club.
Federico Orsini