Capri Art Film Festival: ecco i finalisti del concorso di cortometraggi “Corto in Capri”

Giampaolo Morelli

C’è grande attesa sull’isola azzurra per il Capri Art Film Festival, la kermesse di cinema, teatro e musica giunta alla quarta edizione, che aprirà i battenti giovedì sera 22 Aprile, con un’anteprima di Simone Cristicchi e chiuderà il 24 Aprile con il grande show di Dario Vergassola.

L’evento che animerà le mattinate capresi è, anche per quest’anno, rappresentato da“Corto in Capri”, il concorso di cortometraggi sul tema della diversità, riservato ai dieci giovani registi under 30 che si sono qualificati per la finalissima caprese.

Tanti i temi trattati nei corti finalisti: dalla diversità di Religione, all’incomunicabilità, dalla disabilità al dramma della guerra.

Ad assegnare i premi di miglior corto, miglior regia e miglior sceneggiatura sarà la giuria tecnica composta anche quest’anno da nomi noti del mondo della cultura, del giornalismo e dello spettacolo: dal critico cinematografico Valerio Caprara al responsabile Ansa Napoli Mario Zaccaria, dalle attrice Elena BourykaIrene Ferri agli attori Fausto ParadivinoPrimo Reggiani.

Il premio Capri Press, assegnato nelle passate edizioni all’attrice Alessandra Mastronardi e all’attore Enrico Silvestrin, che rappresenta un riconoscimento alle libertà individuali, d’espressione e d’opinione sarà consegnato quest’anno all’attore Filippo Nigro. A premiare sarà la direttrice dell’ agenzia stampa Anna Maria Boniello .

Il premio Città di Capri sarà invece assegnato al celebre attore Giampaolo Morelli, protagonista della serie tv “L’ispettore Coliandro”.

La manifestazione è organizzata anche quest’anno con il contributo dell’Ept di Napoli e del Comune di Capri, in collaborazione con FerrarellePorto Turistico di Capri e concessionaria Mini Net Napoli del gruppo Pelli.

Queste le sinossi dei corti finalisti:

Rec stop & play (Emanuele Pisano)

Il bisogno di comunicare muove i fili di tre storie che s’intrecciano. Una detenuta in regime di semilibertà cede all’originale corteggiamento di un cliente della lavanderia in cui lavora. Un uomo si prende cura del figlio ventenne in stato vegetativo. Entrambe le vicende forniscono ad un giardiniere lo spunto per elaborare uno stratagemma che soddisfi un’innata e indispensabile esigenza di comunicazione.

Xie-zy (Giuseppe Marco Albano)

Un uomo ed un bambino, provenienti da culture troppo lontane fra loro, s’incontrano per sbaglio.

Tra timore e diffidenza, si ritroveranno legati l’uno all’altro da un “doppio nodo”.

Salim (Tommaso Landucci)

Il cortometraggio cerca di attualizzare l’antico diritto di asilo delle dhiese medioevali appoggiandosi al tema dell’integrazione culturale. La storia racconta di un ragazzo musulmano di nome Salim costretto a compiere piccoli furti per sopravvivere. Per sfuggire ad una cattura, si nasconde in una chiesa. Spaventato, resta troppo tempo all’interno dell’edificio rimanendovi chiuso dentro. Salim troverà asilo decontestualizzando completamente alcuni elementi simbolici della tradizione cristiana.

Morte di una vecchia in una notte di mezza estate (Andrea Lo Coco)

Claudio e Twinkie, uno ciccione, l’altro nano, scambiano uno stradario per uno stregario. Solo che uno stradario è uno scritto che contiene un elenco delle persone e delle strade di un paese, mentre uno stregario è la lista delle streghe che vivono in ogni cittadina.

DisAbili (Angelo Cretella)

Non c’è un posto libero per la sua bmw giallo oro, allora Marco decide di parcheggiare nello spazio riservato ai disabili. Mentre fa la spesa incontra Lisa che è molto bella e ha bisogno di un passaggio. È un guaio perché lei apostrofa come  “stronzo” chi ha parcheggiato senza permesso sulle strisce gialle. Per giustificarsi serve un disabile: per fortuna nei paragi c’è Gianni che non perderà l’occasione di aiutare Marco e di fargliela pagare con l’aiuto di Burro, un cane molto carino, molto vivace e molto sporco.

Il caffè (Viviana Scoppa)

Un uomo sui 60 anni, si ritrova alcolizzato dopo la perdita della moglie. L’alcol gli provoca la sindrome di Korsakoff (è provocata dall’alcolismo), ossia si sostituiscono i vuoti di memoria con illusioni create dall’immaginazione, inconsapevolmente. Così un sogno ricorrente diventa la realtà che l’accompagna ogni mattina: la moglie che gli prepara il caffè. È convinto che la moglie sia ancora viva, che in quella casa esista ancora, vivendo così ogni giorno in bilico tra sogno e realtà.

Sofia (Carlo Sironi)

Clara e Sofia sono due sorelle. Clara è nella difficile età di passaggio fra l’infanzia e l’adolescenza. Sofia è una bambina autistica. Clara è divisa fra l’affetto per la sorella e la sua diversità. Due mondi differenti a confronto. Così vicini ma che non si toccheranno mai.

Hertz (Giovanni Sinopoli)

L’ambiente presenta dei suoni e dei rumori che difficilmente possono essere percepiti dall’orecchio umano. “Hertz” è la storia di Valentina, una violoncellista smarrita all’interno di un labirinto senza via d’uscita, il labirinto delle distorsioni uditive. Per evadere, Valentina perderà la ragione per scagliarsi violentemente nella distruzione del suo appartamento. Il battito del cuore e il respiro saranno per lei percepiti come esterni a se stessa, l'”essere” si sintetizzerà nel solo pensiero. Un film sperimentale poiché enfatizza le frequenze originate dall’ambiente circostante, cercando di riprodurre una “ipersensibilità dell’udito”.

Anima incompresa (Erika Fiscella)

“Anima Incompresa” nasce dall’idea di entrare nel mondo dei non-udenti, dove tutto ruota intorno al fenomeno dell’emarginazione. In un susseguirsi di immagini che descrivono stati d’animo e  vissuti di solitudine, fa riflettere sulla dimensione sociale della “diversità” esasperata dai pregiudizi e dalla cieca indifferenza che determinano l’esclusione dell’individuo. Il corto lancia il messaggio che il superamento del “vero” handicap si possa ottenere solo attraverso un cambiamento culturale.

Il mio ultimo giorni di guerra (Matteo Tondini)

In una strada di collina, nella Romagna della seconda guerra mondiale, un giovane contadino (Andrea Vasumi) si trova improvvisamente a contatto con due soldati tedeschi e due americani. Tutto lascia pensare ad un conflitto a fuoco, e il giovane si sente perduto, ma l’arrivo di un aereo civetta spinge tutti a nascondersi nell’erba. Da quel momento il contadino cercherà di salvarsi la vita… passati gli anni quello stesso contadino (Ivano Marescotti) racconterà così al nipote il suo primo e ultimo giorno di guerra, nascondendo però una dolorosa verità.

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