Torre del Greco: rinviato il primo abbattimento

E’ momentaneamente salva la casa abusiva in via Lagno Rivieccio di Oriana Colarusso e del figlio tredicenne dall’abbattimento previsto per ieri mattina. La donna ha presentato un certificato medico in cui erano evidenziate patologie a sua dire incompatibili con l’allontanamento forzato. Dopo ore di attesa e la volontà espressa dal proprietario della struttura abusiva, il padre della ragazza, di procedere entro venti giorni a proprie spese all’abbattimento, si è deciso di differire ad altro giorno l’intervento. Una richiesta accordata in parte perché gli agenti del commissariato di via Marconi hanno comunicato che è stata data una proroga di dieci giorni e per motivi legati a problemi di ordine pubblico. Si tratta di  una villetta di 80 metri quadri, costruita nel 90. Abusiva, così come altre centinaia di abitazioni che si trovano in località Cappella Bianchini per cui è prevista la demolizione. La famiglia della ragazza ha presentato ricorso al Tar, l’esito è atteso in questi giorni ma le ruspe dovevano entrare in funzione già ieri mattina. L’opposizione dei residenti e della giovane però è stata molto forte. Un presidio di cittadini pronti a fermare l’intervento demolitivo. Si presentava così ieri lo spazio antistante la villetta da abbattere, nella zona di Cappella Bianchini dove questo è  il primo di una serie di abbattimenti di immobili abusivi che interessano la città vesuviana e contro i quali martedì  sono scesi in strada per un corteo pubblico 400 persone. Al loro arrivo, forze dell’ordine e operai incaricati di eseguire la demolizione hanno trovato una quarantina di persone e anche auto ribaltate a sbarrare loro la strada ed un falò. Ci sono stati momenti di forte tensione. Da una settimana la ragazza non manda il figlio a scuola, non intende uscire da casa neanche per spiegare i motivi che l’hanno spinta a saldare dall’interno porte e finestre. Gli abitanti delle case abusive sperano che nel frattempo arrivi il decreto del Governo per estendere il condono edilizio del 2003 anche alla Campania.

Veronica Mosca

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