Calciopoli II, riprende il processo al calcio italiano

Calciopoli discorso chiuso? Niente affatto. Il 2010 si apre con i legali di Luciano Moggi, ex d.g. della Juventus maggiore accusato del primo filone dello scandalo del 2006, che partono alla controffensiva. Sono 75 le intercettazioni telefoniche presentate dalla difesa di Moggi che non erano inserite nella prima informativa. Sono coinvolte altre 8 squadre, di cui l’Inter in misura superiore,  oltre a quelle del primo filone. L’obiettivo della difesa è quello di far decadere l’associazione a delinquere di cui è stato incolpato Moggi ed è per questo che hanno chiesto di integrare agli atti processuali queste nuove intercettazioni. Un pò per dimostrare che in quegli anni era quello il modus vivendi. Quello di telefonare ai designatori per cercare conforto e per esprimere disappunto. Secondo i legali dell’ex dirigente juventino tutti parlavano con i designatori, dunque nessuno può essere colpevole ma è innocente anche Luciano Moggi. Non la pensano in egual modo gli inquirenti che dalla loro attribuiscono una valenza fondamentale alle sim straniere acquistate dal dirigente bianconero e “donate” a designatori e arbitri. Come detto, delle nuove intercettazioni molte riguardano l’Inter e soprattutto Giacinto Facchetti all’epoca presidente nerazzurro e deceduto nel 2006. Dopo la fine della prima udienza Luciano Moggi si è sentito contento: Sono state sbugiardate tante cose dette in precedenza. E non finisce qui.” Di tutt’altro avviso è il commento del pm Narducci: “Le nuove intercettazioni non spostano alcunché. A chi le dovesse ritenere inopportune e disdicevoli sul piano morale e dei comportamenti, diciamo che noi ragioniamo sui reati. E se c’è un’operazione in corso di mistificazione che vuole cancellare i fatti reato con altre finalità, la procura della Repubblica sta qui a lavorare. L’ipotesi è che una parte di queste persone ha costituito un’associazione per delinquere finalizzata all’alterazione del campionato di calcio di seria A 2004-5. Altre persone non hanno fatto parte di questa organizzazione ma ne hanno beneficiato soprattutto nella seconda fase di quel campionato”. Così Stefano Palazzi, procuratore federale, ha dovuto aprire un nuovo fascicolo sull’inchiesta dello scandalo del calcio. Fanno parte del fascicolo le ultime intercettazioni messe in piazza dai legali di Luciano Moggi, alcuni video e articoli di stampa. Palazzi, però, è molto incerto sull’articolo 39, quello che consente la revoca dei processi passati. Qualora il nuovo filone sfruttasse la norma, scatterebbe per tutti la prescrizione. Oltre a Moratti e Tronchetti Provera i legali di Moggi proveranno a portare a Napoli, sede del processo, anche Spalletti, Cellino e Galliani, quest’ultimo per le telefonate di Meani ai designatori. Inoltre sono attesi anche Ancelotti e Mancini che hanno rimandato a causa degli impegni di Premier League e la loro presenza potrebbe slittare a metà Maggio. Prima dell’udienza odierna del 27 Aprile ha parlato Sandulli, ex presidente della commissione federale, che ha precisato alcune cose molto importanti riguardanti il processo. In primis ha fatto capire che la difesa di Moggi è una sorta di ammissione di colpevolezza e che chi era colpevole è stato individuato come tale ed ha giustamente pagato. Poi ha parlato ancora una volta delle schede svizzere di Moggi e della diversità di conversazione tra Moggi, che chiamava e usava un tono imperativo, e Facchetti, che veniva chiamato e usava toni più pacati. Alla domanda su perchè l’Inter non era stata coinvolta nel filone del 2006 Sandulli ha risposto che le telefonate dei dirigenti nerazzurri non erano state ritenute importanti per il processo sportivo. Poi anche un pensiero sullo scudetto avvelenato del 2006 revocato alla Juve e consegnato all’Inter: “Io sono sempre stato per vincere sul campo, e probabilmente lo scudetto non andava assegnato”. Come detto oggi riprende il processo senza poter contare però sulle presenze di Ancelotti e Mancini. Durante questa udienza verranno esaminati due testi importanti per l’accusa. Il primo è l’ispettore Salvagno che dovrà tener conto del lavoro fatto su 15 intercettazioni. Queste telefonate vengono ritenute fondamentali per dimostrare l’uso di utenze private tra Luciano Moggi e i designatori Bergamo e Pairetto. Il secondo è il magistrato Cosimo Ferri che è impegnato a render conto delle telefonate del presidente della Lazio Claudio Lotito e Innocenzo Mazzini ex vicepresidente FIGC. Le intercettazioni riguardavano la salvezza della squadra romana. Di tutto questo se ne parlerà ancora per molto, almeno fino a metà Agosto dove forse tutto verrà risolto… La storia infinita continua…

Giuseppe Somma

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteFiamma Torrese play-off contro la Megaride
SuccessivoErcolano: il Wi-fi Spot gratuito coprirà l’intero parco archeologico
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.