“Come al solito l’avv. Santocchio persevera nel suo atteggiamento poco chiaro. Prendiamo atto, dalle testate giornalistiche, della sua adesione alla lista civica ‘PdL-Principe Arechi’, in contrasto con la linea dettata dal Presidente Berlusconi, che ha chiarito l’illegittimità delle correnti all’interno del Pdl. Non esiste, pertanto, un’area Carfagna, ma in modo innaturale esiste un’associazione PdL-Principe Arechi, che nulla ha a che fare con il PdL. Dalle dichiarazioni dell’assessore, riportate dai giornali, si evince, invece, chiaramente, che il suo fine è il perseguimento di precisi obiettivi personali. Di volta in volta, infatti, l’avv. Santocchio sente il bisogno di proclamare la sua appartenenza a qualcuno, ieri la Carfagna, oggi Cirielli, domani non si sa, abbandonando puntualmente il suo ‘padrino’, quando quest’ultimo non gli consente di raggiungere i suoi obiettivi. Ma la politica non è una mera occupazione di spazi, ad AgroInvest, nella Cstp o in giunta comunale. Anche questi ruoli sarebbe opportuno fossero sempre concordati nell’ambito di ragionamenti da farsi nell’ambito del partito o nel gruppo consiliare di riferimento. Noi non siamo di nessuna area, ci sentiamo uomini del PdL, ci ispiriamo al Presidente Silvio Berlusconi, apprezzando semmai anche l’operato del ministro Carfagna che, al di là delle chiacchiere, sta dando visibilità alla provincia di Salerno, attraverso il suo operato. Il PdL – Principe Arechi, invece, ci risulta avere una visione più ampia del concetto di ‘partito’, tant’è vero, che alle ultime regionali, come associazione, ha sostenuto anche candidati che non erano del PdL. Auguriamo all’assessore Santocchio di ricoprire ruoli di grande prestigio e di grande visibilità, anche per quanto concordato dallo stesso con i suoi nuovi riferimenti politici. Sapevamo, al di là di tutto, che non avremmo dovuto difenderlo per quanto ha fatto o non ha fatto nel ruolo di assessore, perché gia in precedenza avevamo percepito che il ruolo comunale gli stava stretto, per la moralità, la trasparenza, per l’alto senso di responsabilità della gestione della cosa pubblica. Caratteristiche queste, che lo legittimano, nell’ambito della sua nuova corrente politica, ad occupare quei ruoli di cui leggiamo sui quotidiani.