Il presidente di Acli Terra Campania, Pasquale Orlando, chiede al Consiglio dei Ministri di riconsiderare il funzionamento del SISTRI, sistema di controllo elettronico della tracciabilità della filiera dei rifiuti speciali.
Il Consiglio dei Ministri, con uno specifico Decreto Legge, ha differito dal 30 aprile al 30 giugno il termine di scadenza per la presentazione del MUD, il modello unico di dichiarazione ambientale. La notizia allenta la pressione burocratica su almeno 600mila imprese interessate, obbligate a presentare il MUD utilizzando modelli nuovi, apparsi in Gazzetta Ufficiale solo due giorni prima della scadenza del 30 aprile e, per giunta, sbagliati. La circostanza dovrebbe indurre il Governo a riconsiderare, in maniera organica e tempestiva, anche le prossime scadenze del 13 luglio e del 12 agosto. Alle due date sono associati gli adempimenti specifici, rispettivamente per le imprese più grandi e per quelle più piccole.
“Anche per queste scadenze – spiega Pasquale Orlando – è auspicabile una proroga per attivare una fase di opportuna informazione alle imprese, soprattutto quelle più piccole, costrette a gestire procedure troppo complesse ed eccessivamente onerose; tutto il contrario di quella che dovrebbe essere una pratica di semplificazione amministrativa, tante volte annunciata, ma poi, puntualmente, tradita, come in questo caso. Le imprese non dispongono di un manuale operativo, né di un regolamento di applicazione, mentre avrebbero bisogno di un periodo ponte, tra il MUD e il SISTRI, di informazione e di formazione, adeguato alle esigenze fondamentali di adattamento alle nuove procedure e di apprendimento delle stesse, per gli effetti conseguenti, sia operativi che economici. Non è affatto scontata la semplicità del passaggio dall’attuale sistema cartaceo ad un procedimento innovativo, di struttura eminentemente informatica. Il progetto di una piattaforma informatica di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nel segno della trasparenza, della legalità e del rispetto dell’ambiente, è assolutamente condiviso per gli effetti positivi che il completo monitoraggio della filiera dei rifiuti produrrà sulla salvaguardia dell’ambiente. Tuttavia le procedure risultano complesse e perfino farraginose, fino a determinare per le imprese il rischio di incorrere in errori, e dunque in sanzioni, oltre ogni colpevole intenzione.”
Per Acli Terra Campania un’applicazione più graduale del nuovo sistema e, ancor più, l’adozione di procedure ulteriormente semplificate e prive di oneri a carico delle imprese più piccole, assicurerebbe un successo all’iniziativa forte soprattutto del maggiore coinvolgimento delle stesse imprese.