Emergenza lavoro: Fincantieri, scioperi e polemiche

Sciopero di tre ore questa mattina per i lavoratori di Fincantieri: resta alta la tensione per l’emergenza occupazionale che sta affliggendo ormai da tempo la città di Castellammare. La manifestazione è stata indetta nella giornata di ieri da Fiom, Fim e Uil, con lo scopo di chiedere al Governo nazionale e a quello cittadino spiegazioni in merito al finanziamento delle commesse pubbliche e al mancato incontro sulla cantieristica del 12 aprile scorso. Il corteo per Fincantieri, terminato alle ore 12 nei pressi del Comune, ha incontrato anche le altre realtà locali in crisi: nello spazio antistante Palazzo Farnese c’erano anche i lavoratori di Stabia Porto, Avis, Merid Bulloni. Il neosindaco di Castellammare, Luigi Bobbio, non ha potuto ricevere i lavoratori stamattina in quanto assente. Comunque sia, il primo cittadino poche ore fa ha fatto diffondere il seguente comunicato che attacca ancora una volta i sindacati di Fincantieri su presunte strumentalizzazioni della crisi lavoro.

«Circa l’atteggiamento di alcuni sindacati – ha detto Bobbio – sto cercando di capire se sia motivato da pregiudizio politico o dalla acritica perpetuazione di un modulo di rapporti fasulli, intessuti di false promesse e di bugie, cui le precedenti amministrazioni li avevano abituati. In attesa di decidere su quale delle due alternative orientarmi, ribadisco di essere un uomo concreto, che ama fare più che parlare e rassicurare e che, probabilmente, anche al di là delle mie specifiche incombenze da sindaco, sto continuando a impegnarmi per cercare di assicurare agli operai Fincantieri quello che gli altri gli hanno solo promesso. È certo, comunque, che anche certi sindacati farebbero bene a crescere politicamente, rendendosi conto, una volta per tutte, che non è l’amministrazione comunale a dover dare lavoro e che qualunque doglianza si possa avere da parte loro, su questo terreno, farebbero bene a portarla al naturale interlocutore datoriale. – ha aggiunto il primo cittadino – Mi sono stancato, perché non l’ho mai condiviso, soprattutto se mi viene imposto, del vecchio metodo della sinistra di far finta di mediare al di là delle competenze istituzionali, al solo scopo di cavalcare il bisogno degli operai per approfittarne politicamente. È un metodo che non mi appartiene e che giudico offensivo dei veri diritti dei lavoratori. Non credo proprio che il mio ruolo istituzionale e politico sia quello di ‘rimboccare le copertine’ ad alcuni esponenti sindacali, comunicando ad essi notizie sulle mie iniziative a favore degli operai, affinché possano pensare di perpetuare, in questo modo, un ruolo di mediazione al limite del pettegolezzo. Il mio rapporto è diretto con i lavoratori e con le organizzazioni sindacali in buona fede ed è a loro che sono tenuto a riferire tutto quello che, pure al di là delle mie competenze istituzionali, sto cercando di fare nel loro interesse. Detto questo, ribadisco che non sono uomo da accettare o subire pressioni di nessun tipo e da chiunque provengano, e aggiungo che chi vuole parlare con me deve dialogare e non imporre, neanche ricorrendo alla piazza. Alcune organizzazioni sindacali dei cantieri, in buona compagnia del già sindaco Vozza, hanno pietito per anni la firma di un protocollo d’intesa sul nuovo bacino che nell’ultimo testo, coordinato dallo stesso Vozza, fino a poco prima della campagna elettorale, era esattamente identico, anzi un po’ peggiore, rispetto a quello che io invece sono riuscito a far firmare nei giorni scorsi, a Roma. Aspetto, allora – ha continuato Bobbio – che qualcuno di questi signori mi spieghi perché il protocollo d’intesa poteva essere oggetto di alti lamenti e piagnucolose richieste, sostenute e favorite da tutti, fintanto che la questione era gestita da alcuni sindacati e dallo stesso Vozza e perché, invece, adesso, lo stesso protocollo d’intesa, anzi migliore, fatto firmare da me in pochi giorni, è diventato d’improvviso carta straccia che non serve a nessuno? La stessa cosa deve valere per il bando di gara sui pattugliatori: in pochi giorni, da sindaco, sto riuscendo a strappare il relativo percorso alle sabbie burocratiche in cui si era impantanato e posso dire, con ragionevole tranquillità, che nelle prossime settimane, se non prima, lo stesso percorso amministrativo sarà compiuto e verrà resa nota la data del bando di gara. Di tutto ciò, sto tenendo puntualmente al corrente i lavoratori attraverso gli organi di informazione e il colloquio con le poche organizzazioni sindacali che fino ad oggi si sono dimostrate in buona fede. Il dialogo è e resta aperto da parte mia con tutti coloro, organizzazioni sindacali comprese, che dimostreranno nei fatti e con i comportamenti e senza passare attraverso forme di intimidazione o di pressione vecchie, isteriche e stancamente rituali, di essere animate dalla mia stessa buona fede e dal mio stesso interesse per l’unico reale bene da tutelare in tutta questa vicenda: il diritto dei lavoratori all’occupazione. Ribadisco, per doverosa chiarezza, che, su questo terreno, io non sono il diretto interlocutore ma accetto di buon grado di farmi comunque carico del problema e di partecipare attivamente alla sua soluzione perché sono una persona perbene e un sindaco che ha a cuore il bene dei suoi cittadini. D’altronde, tutto ciò che ho appena detto, è talmente tanto chiaro agli amici lavoratori dei cantieri, che la cosiddetta manifestazione di oggi si è risolta in un sostanziale flop con la presenza di poche decine di persone, parte delle quali semplici curiosi. I lavoratori, ormai, – ha concluso il sindaco – hanno capito bene chi millanta e chi si impegna veramente, e con la mia consueta e a volte ruvida chiarezza sottolineo una volta di più, al di fuori di ogni promessa che non sono abituato a fare, il mio impegno è totale nei limiti e negli spazi che mi sono consentiti e spero fortemente di riuscire a procurare dei buoni risultati».

Ben diversa la posizione dei partiti di centrosinistra sull’argomento, decisi a salvaguardare in ogni modo i livelli occupazionali.

«I lavoratori della Fincantieri di Castellammare – ha affermato il commissario cittadino del Partito Democratico, Paolo Persico – hanno svolto oggi una manifestazione per chiedere certezze sul futuro dello stabilimento. Le forze politiche del centrosinistra sono vicine a loro in questo momento di grave crisi economica nel ribadire l’essenzialità di Fincantieri per la città di Castellammare. Si è accumulato un ritardo da parte del Governo nazionale nello sblocco di commesse pubbliche da assegnare allo stabilimento per affrontare questa fase congiunturale. E’ indispensabile che si lavori in modo sinergico tra le diverse istituzioni per gettare concretamente le basi per il rilancio del Cantiere evitando banali polemiche e rimpiattini di responsabilità. Le grandi nazioni europee stanno affrontando la crisi con interventi strutturali e politiche molto forti di sostegno e ammodernamento dei loro settori industriali strategici. In Italia la cantieristica rappresenta un eccellenza produttiva da salvaguardare: per questo occorre investire nel bacino di carenaggio di Castellammare, in incentivi a politiche europee di ammodernamento delle flotte, nell’anticipazione delle commesse pubbliche. Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei valori e Federazione delle Sinistre manterranno alto il livello di attenzione e di iniziativa istituzionale per difendere l’occupazione e il futuro di Fincantieri».

Francesco Ferrigno

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