“Occorre che il Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Luciano Dassatti, faccia un passo indietro sul regolamento per l’accesso ai bacini di carenaggio che, secondo quanto sostenuto dai lavoratori, sarebbe stato emanato con una tempistica piuttosto dubbia e che, soprattutto, sembrerebbe penalizzare le maestranze e le aziende napoletane che già vivono un momento di grave crisi”. Il Presidente del Consiglio Provinciale di Napoli, Luigi Rispoli, interviene così sulle questioni sollevate questa mattina dai lavoratori del Porto di Napoli che hanno protestato causando disagi enormi alla circolazione. “È necessario, in via pregiudiziale – spiega Rispoli – che si comprenda che i metodi della stagione bassoliniana non possono essere più utilizzati. Bisogna ora agire esclusivamente per lo sviluppo del territorio, che passa anche attraverso il potenziamento di strutture strategiche come il Porto di Napoli, avendo come unico obiettivo la crescita delle imprese e la stabilità dei posti di lavoro”. “Mi auguro, quindi – aggiunge il Presidente – che nella riunione di giovedì, oltre alla rimodulazione del regolamento in una direzione che garantisca sicurezza agli oltre 600 lavoratori coinvolti ed alle loro famiglie, emerga un forte piano di rilancio del settore delle riparazioni navali e di rafforzamento delle infrastrutture”. “Questi temi – ribadisce Rispoli – sono stati già oggetto di una mia lettera inviata proprio a Dassatti ed al Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, alcuni mesi orsono, nella quale ho sollecitato il varo di un serio piano di riordino del comparto della cantieristica e lo stanziamento di importanti investimenti per consentire allo scalo partenopeo di non perdere competitività rispetto a quelli di altre città ‘concorrenti’ del Mediterraneo. Città che stanno invece spingendo sulla leva dell’innovazione e del rafforzamento infrastrutturale, avviando così un processo virtuoso per mettere questi comparti al riparo da una crisi che sta investendo il settore”. “Un’ulteriore fase di stallo e di mancati investimenti per il porto di Napoli – conclude il Presidente dell’Aula di Santa Maria la Nova – sarebbe, a questo punto, difficile da comprendere”.