Il Gazzettino vesuviano | IGV

Fuga dalla realtà

 

Erich Fromm, Fuga dalla libertà, trad.it, Milano 1963 pp.92 sgg, a proposito della condizione dell’individuo nella moderna società capitalistica scrive: «Le leggi del mercato dominano tutti i rapporti sociali e personali…Non solo i rapporti economici tra uomini, ma anche i rapporti personali hanno questo carattere di alienazione; invece che di rapporti tra esseri umani, essi asumono il carattere di rapporti tra cose. Ma forse il caso più importante e rovinoso, in cui si manifesta questo spirito di strumentalità e di alienazione, è il rapporto dell’individuo con se stesso. L’uomo non vende soltanto merci, vende anche se stesso e si sente una merce. Il manovale vende la sua energia fisica, il commerciante, il medico, l’impiegato vendono la loro “personalità”…».

Queste ultime tre categorie di lavoratori vendono a vario titolo la propria professionalità e con modalità differenti da individuo ad individuo. Ma oggi mi interessa la professione del medico e ne parleremo brevemente. Veramente molto importante la “personalità” del medico e indispensabile in molti casi di ammalati gravi e di persone anziane. Cancellata, ormai da tempo, l’equazione medico=missione, ordinatamente cercherò di far luce su quello che può spingere un medico a fare il proprio lavoro nel miglior modo possibile.

La gratificazione che sente dopo aver svolto bene il proprio dovere-lavoro?

La riconoscenza da parte degli individui rimessi a nuova vita?

La passione personale per quegli studi e aggiornamenti che scandiscono la vita professionale?

O forse, è il guadagno che fa scattare la molla da prestazione medica, alla stessa stregua di un qualsiasi altro lavoratore?

Senza fare di ogni erba un fascio, vorrei un attimino soffermarmi nella giungla, nel bronx, delle tariffe relative alle visite mediche. Innanzitutto è difficile trovarne due identiche. Ogni medico ha la sua tariffa (onorario pardon!).

I meno bravi hanno tariffe intorno ai 100 euro.

Per quelli più bravi (gli specialisti), dipende dal nome (se conosciuto o meno), dipende dalla distanza che separa medico e paziente, può salire fino a 400 Euro per una visita di 15 minuti.

Direte, certo, che non conta il tempo impiegato per effettuare una visita ma l’intensità, con la quale si scrive una diagnosi e prescrivono farmaci e, soprattutto, si scandiscono le cifre con due o tre zero dell’onorario.

Giuseppe D’Apolito

Exit mobile version