Augurio agli stupidi

era dello scorso 30 dicembre ho brindato con gli amici della redazione de “il Gazzettino Vesuviano”, periodico a diffusione settimanale fondato nel lontano 1971, che ospita la mia piccola e cara rubrica “Un naturalista in redazione”.
Tra una chiacchiera con i ragazzi che scrivono di sport, politica e cronaca, un bicchiere di spumante, una fetta di pizza e qualche struffolo, ho avuto modo di notare che i muri, della sala riunioni, erano adorni di cornici in cui risaltavano alcuni numeri delle prime edizioni del giornale, tutte risalenti ai primissimi anni settanta.
Allettato dall’idea di poter leggere qualcosa antecedente al mio anno di nascita, mi sono per un attimo estraniato dall’allegra compagnia, ed ho iniziato a curiosare tra gli articoli in mostra: “Bisogna salvare il Vesuvio dai rifiuti”, riferiva a caratteri cubitali un articolo del 1973; “Mare inquinato, stagione balneare a rischio nella provincia di Napoli”, in un pezzo del ’72; “Periferie abbandonate”, articolo del 1971; “Traffico asfissiante”, “Abuso edilizio”, “Carenza occupazionale”, “Inquinamento”, “Rischio Vesuvio”, “Malavita, Malapolitica e Malasanità”.
Insomma speravo di scoprire qualcosa del passato e mi sono ritrovato a leggere articoli scritti quarant’anni fa, ma ancora attualissimi! Che tristezza, quarant’anni passati a fare e rifare gli stessi errori, le stesse scelte… “Errare è umano, perseverare è diabolico” recita un vecchio adagio. Beh, io al “diabolico” aggiungerei anche che il perseverare è degli stupidi e noi, alla luce dei fatti siamo stati cittadini stupidi. Ma lo stupido chi è? Per capirlo dobbiamo fermarci ad esaminare chi è il buon cittadino e chi è il cattivo cittadino. Coloro che si adoperano per il proprio benessere e per il benessere della comunità possono considerarsi buoni cittadini. Chi si prodiga per il benessere personale a discapito della comunità può considerarsi un cattivo cittadino. Mentre lo stupido è colui che vive adagiandosi nell’apatica quotidianità subendo passivamente.
Ecco, se consideriamo che la maggior parte di noi siamo stati cittadini stupidi e che i cattivi cittadini prevalgono sui buoni, ci risulta facile capire il perché dello sfacelo quotidiano.
Quindi, in questo primo articolo del 2010… Auguro la forza di continuare a tutti i buoni cittadini. Auguro un po’ di buonsenso ai cattivi cittadini. Auguro il coraggio di scegliere ai cittadini stupidi.
Infine, per i lettori attenti e curiosi, voglio aggiungere che esiste anche una quarta categoria di cittadini, sono coloro che si adoperano per il benessere della comunità a discapito di quello personale. Queste persone sono gli eroi e i santi. Ma sono così pochi ed è così raro incontrarli che spesso si mette in dubbio la loro reale esistenza.
Felice anno nuovo a tutti voi, il vostro naturalista e amico

Ferdinando Fontanella

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