Puntata da grandi “spunti” quella di giovedì 6 maggio per l’entourage di Urrà Stabia Mania che nel corso della trasmissione andata in onda ieri sera sull’emittente Tla ha avuto come ospiti in studio il direttore sportivo delle Vespe, Luigi Pavarese, e gli atleti della Juve Stabia protagonisti del ritorno in Prima Divisione. Si sono alternati ai microfoni gli attaccanti Maurizio Peluso e Jesus Sebastian Vicentin, autori rispettivamente di 12 e 11 reti nel corso del campionato (a loro è stato anche dedicato uno splendido Video Clip con i goal messi a segno nel corso del torneo), il centrocampista argentino Diego Hernan Acoglanis e il John Terry delle vespe, Alessandro Fabbro, vero mattatore di serata con gag ripetute più volte nel corso della puntata. Sessanta minuti di festa con vari video della domenica del ritorno in massima serie firmati da Catello Valanzuolo e Mario Vollono ma anche momenti di riflessione sul prossimo futuro come si è evinto dalla parole di Gigi Pavarese e del neo sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, intervenuto in diretta telefonica. La notizia del giorno, che era già nell’aria da qualche settimana, è stato l’addio ufficiale pronunciato dal ds stabiese con parole che non lasciano spazio ad interpretazioni: “Sono stato felice di essere nel gruppo che ha riportato Castellammare e la Juve Stabia in Prima Divisione – afferma Pavarese ai microfoni di Tla nel corso della ventiquattresima puntata di Urrà Stabia Mania –. Questo è il momento di fare chiarezza e con la proprietà ero d’accordo che in caso di vittoria del campionato sarei rimasto. Da un mese sia Giglio sia Manniello sanno le mie intenzioni che da mercoledì ho reso ufficiale all’interno dello spogliatoio. Non voglio commettere gli stessi errori commessi in passato a Torino e Avellino essendo rimasto dopo delle vittorie di campionato. Io mi faccio da parte ricordando che in questo momento non ho accordi con nessuno e rimango in attesa di eventuali chiamate ma il mio rapporto lavorativo con la Juve Stabia si chiude qui. E’ giusto che ora mi faccia da parte e la mia decisione è irrevocabile. Un ritorno sulle mie decisioni? Nella vita non bisogna mai dire mai e non posso sapere cosa farò in futuro. Dico solo che la città deve cercare di tenersi stretti due tesori di inestimabile valore morale come sono gli imprenditori Giglio e Manniello”. Le ultime parole sono sulla stagione che si concluderà il 26 maggio con l’ultima partita di supercoppa. “Abbiamo ottenuto una serie infinita di record e per questo ringrazio Rastelli e tutti i ragazzi. Ringrazio la società svelando un particolare di inizio anno. Manniello mi chiamò insieme con Roberto Amodio, il quale merita tanto ed è l’anima di questa società. Tutti e tre insieme, era giugno 2009, chiamammo Franco Giglio che era a Santo Domingo il quale mi fece un appunto dicendomi di essere contento che avessi accettato l’incarico ma anche che l’avevo fatto con un anno di ritardo visto che lo stesso Giglio mi aveva chiamato un anno prima ma che non avendo accettato l’anno prima ero anche io responsabile della retrocessione dell’anno scorso. Inizialmente ci rimasi un po’ male ma poi ho capito che era solo uno stimolo per invogliarmi ad immedesimarmi nel malumore post retrocessione che c’era undici mesi orsono. La nostra forza di quest’anno è stato il gruppo e anche quando c’era da difendere Soviero dagli attacchi della critica ci siamo stretti tutti dalla stessa parte perché nessuno doveva minare la solidità del nostro gruppo”. E’ intervenuto telefonicamente anche il neo sindaco di Castellammare, Luigi Bobbio, il quale ha affermato: “Ho vissuto con partecipazione e grande gioia la vittoria del campionato della Juve Stabia è stato uno dei più bei modi per poter festeggiare anche la mia elezione avvenuta da un mese. E’ stato un momento di riscatto importante per tutta la città e ora bisogna costruire su questo. Voglio fare i miei complimenti alla società, nella vita non bisogna fermarsi mai e nel percorso c’è sempre qualche nuovo traguardo da raggiungere e qualche nuova meta da prefiggersi. Bisogna creare una sinergia con la città e l’amministrazione cercherà di dialogare con il club con serietà per valutare percorsi sinergici possibili senza fare promesse impossibili da mantenere. Adesso bisogna sedersi a ragionare e l’amministrazione è consapevole di ciò che rappresenta per la città. Ci tengo a sottolineare che interventi di tipo assistenziale sono vietati dalla legge e quindi questa strada, che alcuni ritenevano attuabile, non è percorribile. Si può ragionare insieme e noi possiamo essere vicini alla Juve Stabia in tanti modi con possibilità di collaborazione su vari fronti a partire da quello legato all’immagine della città per non tralasciare il più importante legato all’impianto sportivo del Menti. Le soluzioni si possono trovare insieme e sono consapevole che da soli Manniello e Giglio non possano andare avanti e di sicuro bisogna iniziare da sinergie private”. La parola è poi andata ai calciatori. Maurizio Peluso: “Ringrazio tutti per il mio record di Goal e soprattutto il mister Rastelli e il direttore Pavarese. Contratto in scadenza? Non mi interessa, spero solo di fare bene fino alla fine e del futuro si parlerà con calma. Non so se sarà a Castellammare oppure no”. “Seba” Vicentin, anche lui in scadenza di contratto come Acoglanis, dichiara: “E’ stato un anno fantastico e sono contento di tutto. Spero di poter continuare a Castellammare dove mi sono trovato benissimo”. Gli fanno eco le parole del connazionale Diego Acoglanis: “E’ stata una stagione da incorniciare e ora attendiamo di sapere cosa farà la società. Rispetto alle esperienze avute in passato è stata la miglior società nella quale abbia militato e per come sono stato trattato spero di poter rimanere”. Anche Ale Fabbro sprizza gioia: “Sono partito dalla panchina e l’esultanza contro la Cisco Roma quando mi sono andato a sedere in panchina era solo per far capire che tutti eravamo importanti in un gruppo che è stato capace di vincere tutto. Sono felice di come è andata ed è stato il mio primo campionato vinto. Adesso pensiamo a chiudere bene il torneo”.
Mario Di Capua