Il Gazzettino vesuviano | IGV

Non uccidete la speranza

La Regione Campania non ha ancora la giunta. Un primato negativo conteso solo alla Liguria. Le altre Regione hanno tutti gli amministratori e stanno già lavorando. A quasi quaranta giorni dalle elezioni, anche in molti Comuni le amministrazioni neo elette non sono state ancora insediate o lo faranno solo in queste ore, tra forti malcontenti e nefasti presagi di un lavoro che certamente non sarà sereno e risolutivo delle innumerevili e spesso gravi necessità delle comunità locali.

La disoccupazione aumenta ogni giorno come il lavoro precario. La sanità e molti servizi pubblici al cittadino, sono alla paralisi per deficit finanziari, sprechi e inefficienze di gestione. Chi è senza una casa non ha nessuna prospettiva che possa averla: le leggi e i piani urbanistici non esistono in molti comuni ed ogni possibilità legale di costruire case è inesistente. Vi ricordate la cosiddetta legge sulla casa, quella che il governo ha varato recentemente per consentire l’aumento percentuale delle cubature esistenti? dimenticatela, perché non è applicabile in moltissime realtà della Campania. Chi una casa la possiede, anche se la costruzione è abusiva, non potrà beneficiare della legge sullo stop agli abbattimenti, ormai chiaramente una farsa, perché è inapplicabile in molte aree della provincia di Napoli e in zone a rischio idrogeologico, dove i cittadini continua a protestare con forza.

Chi si occupa di tutto ciò che non funziona? Il governo regionale che ancora non c’è, le giunte comunali non ancora formate o formate con il peccato originale di alleati che non collaborano al governo delle città? Alla storiella che la politica possa e debba diventare il luogo e lo strumento per la buona e lungimirante gestione del bene pubblico, crede sempre meno gente. E’ sotto gli occhi di tutti, ma non tutti lo vogliono vedere, che il diffuso male sociale della rassegnazione e della sfiducia nelle istituzioni, cancro mortale della democrazia, sta aumentando in maniera esponenziale ed interessa fasce sempre più trasversali della società. La devastazione delle strutture del buon governo delle città – fiducia, solidarietà, efficienza ed innovazione – non favorisce la nascita e lo sviluppo degli anticorpi capaci di contrastare la politica miope, inefficiente, talvolta ladrona, talvolta collusa con le logiche e gli interessi della camorra, certamente incapace di ascoltare, condividere e risolvere i problemi e i bisogni di chi vive i territori. Ormai siamo ad una politica che a malapena riesce ad occuparsi del giorno dopo, figuriamoci quale risposta è capace di dare al progetto e alla gestione di un buon futuro. E’ sempre più necessario che i cittadini diventino protagonisti attivi della gestione del bene comune, solo cosi non verrà uccisa anche la speranza.

Antonio Irlando

Exit mobile version