La pillola RU-38486, poi abbreviata dalla Roussel Uclaf (azienda produttrice) in Ru 486, è un farmaco che permette di interrompere chimicamente, anziché chirurgicamente, la gravidanza. Attualmente è in uso in tutti gli stati dell’Unione Europea ad eccezione di Polonia e Lituania, oltre che Irlanda e Malta, paesi dove l’aborto è vietato. Il principio attivo è il mifepristone, uno steroide sintetico. La Ru 486 non va confusa con la pillola del giorno dopo, farmaco da somministrasi entro 72 ore dal rapporto sessuale e quindi non considerato una pratica abortiva. Dopo un lungo procedimento dettato dalle norme europee (cd. procedura di mutuo riconoscimento), il 30 luglio del 2009, l’Agenzia Italiana del FArmaco (AIFA), con 4 voti favorevoli su 5, ha autorizzato la commercializzazione del prodotto anche in Italia. La Ru486 potrà essere utilizzata solo in ambito ospedaliero, così come la legge 194 prevede per le IVG (interruzioni volontarie di gravidanza). Nelle disposizioni, ha spiegato Bissoni, consigliere dell’Aifa c’è un «richiamo al massimo rispetto della legge 194 e all’utilizzo in ambito ospedaliero. Dopo una lunga istruttoria è stato raccomandato di utilizzare il farmaco – ha aggiunto – entro il quarantanovesimo giorno, cioè entro la settima settimana». E’ possibile anche l’utilizzo della pillola in caso di morte fetale in utero per ridurre la dose di prostaglandine necessaria all’espulsione. Il metodo non richiede né intervento chirurgico, né anestesia e non ha gli stessi rischi dell’aspirazione: traumi dell’utero, del collo (dell’utero), rischio ulteriore di sterilità, di gravidanza extra-uterina, etc.
Permette dunque l’interruzione volontaria di gravidanza in quei casi in cui l’aborto chirurgico non può essere praticato. La procedura dà l’impressione di un aborto spontaneo e può essere utilizzata dalle prime settimane di gravidanza, mentre l’aspirazione non è possibile fino verso la 6° settimana. Ma passiamo alle controindicazioni. Non può essere effettuato in pazienti che presentino allergia nota al mifepristone, insufficienza surrenalica, disordini emorragici, o che siano in terapia con anticoagulanti o cortisonici. E’ controindicato in caso di gravidanza extra-uterina ipertensione arteriosa, angor, sindrome di Raynaud, insufficienza cardiaca, aritmia. Strettamente connessa all’uso della Ru 486 è l’associazione no profit “Woman on waves”, nata ad opera di Rebecca Gomperts nei Paesi Bassi. L’Associazione si pone come obiettivo quello di assistere donne che chiedono di praticare l’aborto laddove è vietato. Tale pratica viene esercitata a bordo di una nave ancorata in acque internazionali al largo di paesi dove non è possibile praticarlo e serve appunto ad incentivare l’uso della pillola rispetto a pratiche “non convenzionali” e pericolose per la vita
Giovanna Sorrentino