Castellammare: Giunta Bobbio, dure critiche da centrosinistra

Sono provenute forti critiche dai gruppi consiliari del centrosinistra alla composizione della Giunta varata ieri dal sindaco di Castellammare Luigi Bobbio. Ad essere contestate non solo le personalità presenti nell’esecutivo, ma anche la modalità in cui sono state distribuite le deleghe e le figure (capo ufficio stampa, capo di segreteria e portavoce) che faranno le veci del primo cittadino quando questi sarà impegnato a Roma a svolgere il suo ruolo di capo di gabinetto del ministro Giorgia Meloni. «Da una prima analisi – ha affermato Antonio Pannullo, capogruppo consiliare del Partito Democratico – si nota l’assenza della politica all’interno della Giunta, risultato di un vero e proprio scollamento rispetto alle elezioni. E’ una Giunta oligarchica, una sorta di club di amici riuniti attorno a Bobbio. Una squadra completamente “tecnica” non potrà mai supportare e sopportare i problemi di una città come Castellammare. E in questo caso anche il termine “tecnico” lascia il tempo che trova. Qui si è cercato semplicemente di accontentare gli appetiti di potentati politici napoletani. Castellammare non può essere governata da chi tiene lontani dal Comune politici e cittadini». «Siamo un’opposizione solida e compatta – ha detto Maria Rita Ciliberto, capogruppo consiliare di Sinistra Ecologia e Libertà – e non daremo mai tregua alla maggioranza. In città non si parla più di troppe cose, dalle spiagge al Palazzo Reale di Quisisana, dalle scuole alle industrie. Basti pensare alla situazione di Fincantieri: si è passati dai grandi manifesti esposti sulle mura esterne di Palazzo Farnese a sostegno dei lavoratori ai portoni sbarrati». «Di tecnico in Giunta vedo ben poco – ha spiegato Maurizio Apuzzo, consigliere comunale di Italia dei Valori – oltre le ombre. Un target politico l’esecutivo ce l’ha eccome, ovvero i gruppi provinciali del Popolo della Libertà. In più mancano deleghe importanti come le Attività Produttive. La città sta venendo mortificata con la riproposizione a livello locale degli schemi berlusconiani. Invito seriamente il sindaco a ripensare a queste deleghe». «Come Pd noi solleviamo principalmente tre questioni di carattere politico generale. – ha affermato il commissario cittadino del Pd, Paolo Persico – La prima è l’urgenza di risoluzione dei problemi della città: lavoro, sviluppo e servizi sociali. Crediamo, infatti, che il rischio che corriamo adesso sia una lunga fase di immobilismo. La seconda riguarda il ruolo del consiglio comunale e delle commissioni consiliari, che rischaino di essere delegittimati se non vengono ripensati e riformati al più presto. Infine, la necessità di chiarezza per quanto riguarda gli atti della commissione d’accesso prefettizia che diversi mesi fa ha lasciato il Comune di Castellammare».

Dario Sautto

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