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Drag queen

Un fenomeno di costume ultimamente in aumento è quello delle drag queen: uomini, ma talvolta anche gay e transgender, che per fare spettacolo si travestono con abiti femminili, spesso esagerati per mettere in risalto l’aspetto comico, drammatico o satirico delle loro performance. Ci sono sempre stati artisti che si sono esibiti in abiti femminili pur essendo di sesso maschile, ma nessuno di un certo livello. Negli anni ’70 anni nei quali la televisione dà spazio a personaggi e trasmissioni rivoluzionarie che avrebbero fatto la storia del piccolo schermo, in quegli anni tre uomini vestiti da donna sconvolsero con le loro voci in falsetto e i loro costumi coloratissimi il panorama televisivo italiano.
Neil Hansen, Mauro Bronchi e Tito Leduc diventarono in breve tempo i personaggi televisivi più divertenti e ricercati del panorama italiano.
Le Sorelle Bandiera, questo il loro nome, portarono con “Fatti più in là”, il brano che fece da sigla finale alla trasmissione cult di Renzo Arbore l’Altra Domenica, un’ondata di buon umore che contagiò milioni di italiani e conquistò le copertine dei settimanali. Il gruppo sparì poi proprio quando in Italia, nella seconda metà degli anni ’90, si andava diffondendo il fenomeno tutto americano delle drag queen.
Oggi il fenomeno è abbastanza diffuso e tra i gruppi più affermati troviamo Le Sorelle Marinetti, create nel 2006 da Giorgio Bozzo, già produttore di Platinette, e coriste di Gennaro Cosmo Parlato. Oltre alla loro indiscutibile bravura vocale, si distinguono per la presenza scenica originale e stravagante: Le Sorelle Marinetti infatti sono tre uomini travestiti,solitamente con abbigliamento anni ’30, Scintilla, Turbina e Mercuria (al secolo, rispettivamente, Nicola Olivieri, Andrea Allione e Marco Lugli). Sono tre musicisti specializzati in canto armonizzato. Musica alta e canto “importante” perché, quando ci sono dietro anni di studio al conservatorio, si va molto al di là degli abiti indossati e del fenomeno di costume. Le
Sorelle Marinetti fanno il verso alle grandi canzoni degli anni’30 e ’40, a cominciare da quelle cantate dal Trio Lescano. Sono straordinarie, perché nel loro falsetto c’è molto di più che una semplice imitazione, c’è la dimostrazione che si può fare dell’ottima musica in tanti modi. Se n’è accorto Chiambretti, che l’ha portate a Markette e se n’è accorto anche Costanzo che l’ha volute a “Stelle” su Sky. La loro bravura è approdata a Sanremo quest’anno: Arisa, vincitrice della scorsa edizione tra le Nuove Proposte con la canzone “Sincerità”, fedele alla sua passione per lo “swing” e per la musica degli anni ’30 e ’40, è tornata sul palco dell’Ariston accompagnata      quest’ anno dal trio    en travestì delle Sorelle Marinetti per cantare con successo Malamorenò

Maria Luisa Castellano

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