A tu per tu con Luca Napolitano, talento della nostra terra

Luca Napolitano non ha vinto “Amici di Maria De Filippi”, ma ha vinto quello che ogni cantante sogna: un contratto discografico e un disco nei negozi. Ora è nel mondo dei grandi, fuori dalla capsula protetta del programma. Ragazzo della nostra terra, rappresenta la voglia di emergere e farsi strada nella musica. Entrato nelle hit parade delle radio con ”Forse Forse”, il primo singolo  che il giovane cantautore ha presentato, per la prima volta, durante la finale di “Amici”. Luca ha ventidue anni, è nato ad Avellino e viveva a Saviano (Napoli) con i genitori e due fratelli prima del successo. Durante la partecipazione nel talent show della De Filippi, ha più volte dimostrato il talento di cantautore, una forte musicalità e spiccate doti interpretative, tanto da farlo arrivare meritatamente alla seguitissima finale. Abbiamo incontrato il terzo classificato dell’edizione 2008-2009 di Amici e ne siamo usciti decisamente stupiti. Un ragazzo consapevole del successo che sta avendo, ma deciso a non montarsi la testa. Per lui tutto accade giorno per giorno. Non ci sono false illusioni nella sua testa, nessun delirio di onnipotenza. La sua parola chiave è “umiltà”. Abbiamo perciò incontrato il giovane talento in un’intervista durante una tappa del suo tour al Teatro Tenda di Ottaviano, in cui ha risposto a tutte le nostre domande con molta serietà e disponibilità.
Dopo il grande successo a livello nazionale, ritorni nella tua terra, la Campania, e per giunta a pochi chilometri da casa tua. Quali sono le tue emozioni? ”Considera che l’anno scorso era tutto un sogno per me, quello che invece si è realizzato e concretizzato con due album. Quindi, tornare a casa, sentirsi a casa specialmente in un periodo come quello di Natale, è il massimo. Ho il cuore gonfio d’emozione. Sono contentissimo e felicissimo di riabbracciare la mia famiglia che non vedo quasi mai lavorando a Roma, e anche di rincontrare tutti gli amici che come me sono napoletani ma che, per motivi di lavoro, sono costretti a stare lontani dalla propria terra”.
E’ nei tuoi progetti, una tua partecipazione al Festival di Sanremo come il tuo collega di “Amici”, Marco Carta? ”Io vorrei… a me piacerebbe tanto. E’ sicuramente nei miei progetti, ma voglio procedere lentamente. Sto cercando di fare un passo alla volta e spero che la fortuna mi assista e che ci sia per me modo di crescere. Io sono un giovane e cerco di andare avanti, facendo del mio meglio”.
Dopo il successo, in cosa e come è cambiata la tua vita? ”Cosa è cambiato? è cambiato tutto. Considera che vivo a Roma, non vivo più con i miei. Però, la cosa importante che è cambiata, è che ho contatti con il pubblico, con i fan, con tante persone che mi vogliono bene e che mi seguono.
Come ti relazioni ai tuoi fan e qual è il tuo rapporto con loro?
“Il rapporto con i miei fan è ottimo. Cerco di rispondere a tutte le lettere che mi mandano. Per me esse hanno un grande valore umano. Non so come mai, ma mi scrivono anche bambini, mamme e nonne.; persone con problemi di depressione, malattia… Mi dicono di avermi visto come un figlio, nipote o fratello. Hanno apprezzato la mia educazione durante il programma. Questo mi rende molto felice perché serietà ed educazione sono due punti fermi per me”
Cosa consiglieresti ai giovani che, come te, vorrebbero intraprendere la carriera nella musica e nello spettacolo? ”Il consiglio che mi sento di dare è quello che fondamentalmente ho provato sulla mia stessa pelle, e cioè non arrendersi mai, e perseguire i propri obiettivi e i propri sogni.
A me ci sono voluti cinque anni per entrare nella trasmissione “Amici” e per riuscire a coronare un sogno che era quello di cantare, di esibirmi di fronte al grande pubblico, di scrivere e di comporre. Quindi il consiglio è di non fermarsi mai, proseguire il percorso, mai scoraggiarsi e farsi scoraggiare dagli altri e da ciò che gli altri potrebbero dire. Il mondo dello spettacolo è un mondo difficile, cantare di fronte a milioni di persone è difficile, ma si deve sempre tentare la fortuna, cercare di migliorare andando avanti”.

Antonio Averaimo e Pasquale Annunziata

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