“Sul Cento antico di Castellammare abbiamo messo a lavorare l’Università di Napoli già dal 2008. C’è anche il professor Gaetano Manfredi, uno dei massimi esperti italiani di ingegneria strutturale che non a caso il Governo nazionale ha chiamato a L’Aquila per la verifica del centro storico del capoluogo abruzzese dopo il terremoto. Il censimento degli edifici a rischio nel Centro storico di Castellammare già c’è, basta che Bobbio lo chieda all’Università di Napoli e all’Ufficio tecnico del Comune”. Salvatore Vozza, esponente del centrosinistra stabiese, ricostruisce quanto è stato fatto nel corso della sua amministrazione e replica alle accuse del primo cittadino. “Bobbio è stato informato il 9 aprile scorso di tutti i procedimenti in atto nel Comune, settore per settore, con le singole relazioni preparate dagli undici dirigenti comunali su mia richiesta, prima di andare via da Palazzo Farnese. E in quelle relazioni vi è spiegato ampiamente qual è la situazione del centro antico, cosa è stato fatto e cosa bisogna fare per risolvere i problemi di tanti edifici a rischio. Devo presumere che Bobbio non ha il tempo, per ovvie ragioni, di leggere le carte e perde tempo, invece di fare atti e assumere provvedimenti, pensando di essere ancora in campagna elettorale. Devo dire che mi sembra un po’ patetico a questo punto: ogni volta che deve dare risposte sul governo della città oggi, parla di me, della mia giunta. Farebbe bene ad approfondire quanto un cittadino, invece, ha dichiarato stamattina sui quotidiani, a proposito del crollo di largo Caperrina, un cittadino della zona antica, che quindici giorni fa era stato in municipio per segnalare che quel palazzo fosse a rischio, ma di non avere trovato nessuno a riceverlo”.
Inoltre Vozza ricorda come siano state approfondite le problematiche relative alla delocalizzazione di edifici demoliti e non ricostruibili e siano state individuate ipotesi architettoniche per la ricostruzione di 5 edifici. Queste soluzioni sono ora all’attenzione dei condomini per le proprie valutazioni. “Abbiamo già approvato una delibera di giunta sull’intera materia della ricostruzione dei fabbricati danneggiati dal terremoto del 1980, che può essere rapidamente approvata dal prossimo consiglio comunale. Lo aspettiamo in aula su questi provvedimenti. Riguardo all’edifico crollato, ricordo solo che esso è stato destinatario di tre ordinanze di sgombero, nel 1985 e nel 2003. Liberato dagli occupanti, l’edificio risulta destinatario di un contributo ex lege 219 di 400mila euro, che non è stato mai utilizzato per inerzia del condominio, all’interno di un comparto edilizio che abbraccia tutta piazza Caperrina, e la cui sistemazione assomma a 1,3 milioni di euro. In ogni caso non bisogna confondere l’ordinanza di sgombero da quella di demolizione, come sembra fare il neo assessore all’Urbanistica. Il seguito di un’ordinanza di sgombero è lo sgombero, quella di demolizione è la demolizione. Evidentemente non vi erano i presupposti di fatto e giuridici per proporre al sindaco l’emissione di un provvedimento di demolizione”.