Ercolano: i residenti sperano nel sindaco Strazzullo

Proclamati i consiglieri comunali ad Ercolano la gente si interroga ora su “cosa” si debba ancora attendere o “chi” perché in città si cominci a “salvare il salvabile”. Con un’immagine praticamente distrutta ed una credibilità prossima allo zero in campo turistico ricettivo in paese c’è chi ancora grida alla località d’elite o, peggio, alla terra dalle risorse abilmente sfruttate a beneficio della collettività. Al di là del delirio onirico di qualche amministratore o presunto tale la realtà quotidiana di Ercolano è drammatica: inoccupazione, carenze logistiche di ogni tipo e mancanza di scolarizzazione adeguata mettono letteralmente alle corde un territorio in cui nella stragrande maggioranza dei casi se si organizza qualcosa di “sociale” lo si fa in sordina o ad esclusivo appannaggio di pochi eletti. Questa politica, ben in uso all’ex sindaco Nino Daniele, ha comportato nel corso degli anni un regresso strutturale che, dall’assenza delle istituzioni centrali al “pagnottismo spicciolo” all’interno della Casa Comunale, oggi Ercolano paga con un tasso di interesse altissimo. Sfiducia assoluta nel “pubblico”: questo la classe politica indigena ha prodotto nell’animo del popolo ercolanese che ormai guarda al neo premier Vincenzo Strazzullo come unica ancora di salvezza da un naufragio annunciato. “Adesso non ci sono più alibi – commentano i residenti – con un sindaco professionista e nativo del luogo attorniato da una schiera di consiglieri rinnovata e in molti casi “estranea” alla bagarre politica preesistente. Ora attendiamo risposte concrete in tempi utili : basta indugiare, promettere per poi non mantenere, mentire spudoratamente facendo leva sulla disperazione, sulla fame della povera gente. Sì, perché ad Ercolano ci sono nuclei familiari che versano realmente nella più assoluta indigenza ma nessuno se ne occupa, per non parlare dell’evasione scolastica praticamente endemica in paese. Ma dove sono i servizi sociali? Altro che proclami e battute di dubbio gusto da ascoltare la domenica  in Piazza Trieste (ritrovo storico di buona parte della classe politica locale) qui “abbiamo fame” e non siamo più disposti a tollerare un simile lassismo da parte di chi ha l’onore di rappresentare pubblicamente Ercolano”. Parole tristemente già udite troppo spesso in città: eppure inesorabilmente le cose non mutano, anzi tendono ad un ulteriore peggioramento. Il primo cittadino Strazzullo può arginare questo mare di guano che affossa Ercolano da anni: sono in tanti, soprattutto giovanissimi, a credere nelle capacità amministrative e nell’amore per la propria terra di un medico, un politico ed un ercolanese “doc” al quale oggi la comunità guarda quale unica vera alternativa al qualunquismo spicciolo e al fatalismo rinunciatario che porta giorno per giorno tanti ragazzi ad abbandonare con profondo rancore la terra natia.

Alfonso Maria Liguori

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