Successo per “Il dolore” con Mariangela Melato

E’ andato in scena, al Teatro Bellini di Napoli “Il dolore”, dal romanzo di Marguerite Duras, interpretato da Mariangela Melato e diretto da Massimo Luconi. Lo spettacolo nasce dal diario intimo di un drammatico periodo della vita dell’autrice, la quale, entrata insieme con il marito Robert Antelme nella Resistenza antinazista (il loro gruppo era comandato da François Mitterand), trascorse i lunghi mesi tra il giugno 1944 e il periodo immediatamente seguente la fine della guerra in attesa del marito, arrestato con la sorella dai nazisti e deportato a Dachau. E’ in questa cornice storica che si consuma la tragedia personale e universale. In una Parigi primaverile, in festa per la fine del conflitto mondiale, la protagonista si aggira sconvolta, come le tante donne dei prigionieri e dei deportati che attendono notizie dei loro uomini. Tra ansia e speranza, gioia e dolore intanto la vita di ogni giorno continua, perché – afferma la scrittrice – si è costretti comunque a vivere. E’ un dramma che segna l’incontro della Melato con Marguerite Duras, un lavoro che, pur avendo la forma del monologo, ha la forza espressiva di una considerazione sulla Storia, sulla condizione femminile e sui sentimenti umani. «L’attesa e le angoscie che vive la protagonista – dice l’attrice – è quella di tutte le donne che aspettano, non solo in un periodo di guerra, ma nei momenti di abbandono, di sofferenza interiore, testimoniando una capacità di indulgenza tipicamente femminile che mi ha molto colpito». Il regista Luconi afferma che, “nell’adattamento per il palcoscenico abbiamo lavorato sulla forza di un linguaggio secco, asciutto, come graffi o incisioni della penna sulla carta… Mariangela/Marguerite apre il suo animo al tormento, offrendoci un raro spaccato di vita e letteratura…”. Il pubblico del Bellini ha lungamente applaudito l’interpretazione dell’attrice, che abbiamo rivisto sul palcoscenico napoletano di via Conte di Ruvo dopo i trionfali successi delle passate stagioni.

Federico Orsini

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