Bobbio: emendamento indispensabile a decreto anti-abbattimenti

Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, è intervenuto, nel pomeriggio di oggi, in audizione davanti alla XIII Commissione del Senato, sulla questione relativa alla legge di conversione del decreto legge sulla sospensione degli abbattimenti in Campania. L’intervento è stato sollecitato anche dagli altri sindaci presenti. “La questione è politica”, ha sottolineato il primo cittadino, “e politica è la scelta che, in sede emendativa alla legge di conversione del decreto legge, la commissione Ambiente del Senato e l’Aula sono chiamati a fare”. “Si tratta, infatti, di operare una netta valutazione circa gli interessi in gioco e la necessità di dare una risposta concreta alla vera e propria emergenza sociale che il fenomeno dell’abusivismo di necessità, raggiunto dalla mannaia degli abbattimenti, rappresenta per tutto il territorio della provincia di Napoli”. Per Bobbio, “dev’essere chiaro che il problema oggi legato alla legge di conversione del decreto sulle sospensioni rinvia direttamente alla più generale questione del condono 2003”; infatti, “il problema odierno è già importante e serio, ma non basterà neanche superarlo con un emendamento che estenda la sospensione a tutti gli abbattimenti perché, scaduto tale termine, esso si riproporrà sul merito della condonabilità dei singoli immobili”. “La questione è sociale e l’emergenza è sociale”, ha aggiunto. “E, proprio per queste ragioni, è bene che tutti abbiano chiari due presupposti: il primo è che la normativa, in lavorazione al Senato, non deve suonare in nessun modo come incentivo a nuovi abusi (vi è quindi l’esigenza inderogabile che tutte le autorità amministrative e non, operanti sul territorio, ne assicurino da oggi in poi il ferreo controllo di legalità); il secondo, invece, riguarda la necessità di tenere ben chiare le cause dell’attuale situazione (che vedono un perverso intreccio, che dura da decenni, tra cattive amministrazioni, cattiva politica e cattiva cittadinanza) manifestatesi in ritardi sulla definizione delle pratiche di condono, omessi controlli del territorio e assenza o carenza di strumenti urbanistici. Il rifiuto di tali situazioni dovrà orientare le prossime scelte di governo del territorio, coinvolgendo in un piano strategico Regione, Province e Comuni”. “Una sanatoria edilizia è tale e basta e non può essere distinta nelle inesistenti categorie delle sanatorie morali e di quelle immorali, così come non può essere mantenuta la distinzione tra una sospensione degli abbattimenti ‘morale’ consentita e una sospensione degli abbattimenti ‘immorale’ vietata”, ha sottolineato ancora il sindaco di Castellammare. “Una siffatta distinzione, pretestuosa, non può essere mantenuta neanche nella legge di conversione del decreto, anche e proprio perché essa rinvia direttamente al testo del condono edilizio 2003, che è già inattuale perché non tiene conto delle sentenze della Corte Costituzionale del 2004 e del 2006. La sospensione, quindi, deve essere in via emendativa estesa a tutti gli abbattimenti, essendo impossibile da accettare sul piano sociale prima ancora che giuridico che essa rimanga esclusa per quelle costruzioni edificate in zone sottoposte a vincolo paesaggistico con legge nazionale”. “Una siffatta limitazione, calata in una norma di sospensione, che nasce per la situazione campana, è difficilissima da accettare e da comprendere, se rimane il testo attuale, nella misura in cui, in fatto e in diritto, esclude da se stessa proprio gran parte del territorio campano. È del tutto evidente che l’obiettivo dell’emendamento e l’obiettivo connaturato della modifica in senso costituzionale della normativa sul condono del 2003, devono accompagnarsi a un impegno sacro in primo luogo delle amministrazioni locali a blindare, da oggi in poi, il territorio rispetto ad ogni forma di illegalità”.

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