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Giornalisti precari presentano dossier su corsi di formazione taroccati

Vuoi diventare giornalista in un giorno? Vuoi raggiungere in breve tempo il grado di professionista dell’informazione? Prego, firma qui che si può anche rateizzare, perché si, essere giornalista ha un costo, ma alla fine col nostro attestato avrai le porte aperte ovunque. Dubbi? C’è qualcosa di surreale o quantomeno di anormale in tutto questo? A chiederselo moltissimi giovani colleghi ai primi step nel mondo dell’informazione. Ma a chiederselo, soprattutto, è stato nelle ultime settimane il “coordinamento giornalisti precari campani”, che nel pomeriggio di ieri hanno presentato un dossier, composto da materiale audio e video, sui corsi di formazione – truffa ai danni di giovani aspiranti giornalisti. Oltre cento persone, in gran parte giornalisti, hanno partecipato alla seconda iniziativa pubblica del coordinamento, tenutasi nella libreria “Ubik” di Napoli. Come hanno spiegato i responsabili del coordinamento, e come già anticipato sopra, tra gli annunci più inverosimili c’è quello che promette di diventare “giornalista in un giorno”, attraverso un seminario di quattro ore. E coloro che si iscrivono arrivano a pagare fino a 3mila euro per un corso di sei mesi. Durante il dibattito è anche intervenuto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, che ha annunciato la preparazione di un esposto alla Procura della Repubblica. «Aggiungeremo questo materiale prodotto dal coordinamento giornalisti precari – ha detto Lucarelli – a quello che in questi mesi abbiamo già raccolto e nei prossimi giorni ci recheremo inProcura per denunciare questa situazione». Il coordinamento ha anche presentato ufficialmente il suo logo: una Mehari stilizzata che fa riferimento all’auto di Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra quando era ancora un “abusivo”. In chiusura di giornata, il coordinamento ha annunciato l’attivazione a breve di uno sportello di supporto e di assistenza legale rivolto ai giornalisti e a chi si affaccia alla professione. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri: Mimmo Falco, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania; Mario Raffa, assessore al Lavoro del Comune di Napoli, e Lucia Licciardi, del direttivo di Assostampa Campania.

Francesco Ferrigno

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